Colloquio di lavoro, il suggerimento del recruiter: «Ecco su cosa non bisogna mai mentire»

A dare qualche "lezione di colloquio di lavoro" ci ha pensato Bonnie Dilber, un recruiter che ha rivelato alcune indicazioni su come presentarsi di fronte al datore di lavoro

Colloquio di lavoro, il suggerimento del recruiter: «Ecco su cosa non bisogna mai mentire»

di Redazione Web

Stress e preoccupazione. Per tante persone il lavoro si presenta così, ma prima ancora c'è uno step che per molti è fonte di ansia: il colloquio. Per quanto si possa pensare di andare preparati, ci sarà sempre l'inconveniente, la sorpresa, che metterà con le spalle al muro il (si spera per lui) futuro nuovo dipendente. Anche se non esistono delle formule magiche da evocare per passare la selezione, ci sono alcuni consigli che chi va in cerca di un impiego può decidere di seguire.

A dare qualche "lezione di colloquio di lavoro" ci ha pensato Bonnie Dilber, un recruiter che ha scritto per Business Insider alcune indicazioni su come presentarsi di fronte al datore di lavoro. «Alcune volte capita di esagerare un po’ - ha cominciato a spiegare -, ma ci sono tre cose su cui non dovresti assolutamente mai mentire».

Non mentire mai su dove e quando hai lavorato

Riempire il curriculum per nascondere un periodo in cui non si è riusciti a lavorare o citare aziende in cui non si ha mai messo piede, non darà di certo una buona impressione, se scoperto. «Qualche anno fa - spiega il recruiter -, ho intervistato una persona il cui curriculum mostrava due anni di esperienza in un ruolo in un'organizzazione che conoscevo abbastanza bene». Da lì qualche ricerca e scoprire la bugia è stato facile: «È uscito fuori - ha continuato - che avevano lavorato in quel ruolo solo per pochi mesi. Il risultato è stato che non eravamo interessati al candidato».

Ecco allora qualche consiglio per far risaltare il cv. «Elenca tutti i datori di lavoro per cui hai lavorato - ha consigliato -, e indicali con date precise. Va bene annotare gli anni anziché i mesi per ridurre al minimo la percezione di cambiare lavoro, se necessario».

Inoltre, ha aggiunto, «se hai svolto periodi di lavoro freelance, puoi raggrupparli sotto un unico lavoro ed elencare le date all'interno di quel periodo e i progetti su cui hai lavorato».

Non dare referenze false

Le aziende generalmente controllano le referenze per comprendere i progetti e le iniziative su cui il candidato ha lavorato, mentire sulle referenze non ha quasi mai un buon esito. Cosa fare allora? «Per prima cosa - ha consigliato Bonnie Dilber -, identifica i manager e i capi che sai per certo abbiano stima di te. Fai loro sapere che vorresti indicarli come riferimento e fornisci loro il tuo curriculum ed evidenzia alcuni risultati recenti». Questo perché, ha sottolineato, «i datori generalmente vorranno ascoltare almeno un manager che conosce il tuo lavoro in modo che possano avere una visione più completa su di te».

Non mentire mai sulle tue capacità

«Sappiamo che tutti esagerano un po' per evidenziare le esperienze in una luce più positiva», ha ammesso il recuiter. «Ma non dovresti mai inventare completamente abilità o rivendicare competenze in un’area in cui non hai esperienza», ha spiegato. Al contrario è utile, prima del colloquio, leggere attentamente la descrizione del lavoro per «identificare le competenze tecniche più importanti. Guarda i video o fai pratica, se puoi», ha consigliato Bonnie Dilber.

Nel colloquio, «fai nota che questa è un'area di conoscenza più nuova per te, ma evidenzia il lavoro che hai già svolto per apprendere le competenze in quest'area». Essere sinceri è la chiave per apparire bene durante un colloquio. «In un mercato del lavoro difficile - si legge -, può essere forte la tentazione di mentire. Ma a lungo termine, queste bugie verranno scoperte e potrebbero essere molto dannose per te», ha concluso.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 21 Marzo 2024, 15:21
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