Salah Abdeslam, la lettera dell'attentatore Isis di Parigi: "Volevo farmi saltare in aria, ma..."

Salah Abdeslam, la lettera dell'attentatore Isis di Parigi: "Volevo farmi saltare in aria, ma..."
Una sorta di lettera-testamento, sulla cui paternità gli inquirenti hanno ben pochi dubbi: Salah Abdeslam, l'unico superstite tra i membri del commando dell'Isis che colpì Parigi con la serie di attentati del 13 novembre 2015, ha rivelato che avrebbe voluto morire da martire, facendosi saltare in aria tra gli spettatori all'interno dello stadio di Saint-Denis, ma che i suoi piani erano stati rovinati da un difetto alla sua cintura esplosiva.



Abdeslam, che dopo la fuga e quattro mesi di latitanza era stato arrestato dalle forze speciali belghe a Molenbeek, è stato estradato in Francia, dove è detenuto in carcere, ma è sempre rimasto in silenzio davanti agli inquirenti transalpini. La lettera attribuita al terrorista è stata ritrovata nel computer gettato via a Bruxelles dai terroristi in fuga, il 22 marzo 2016, dal loro covo. Lo riferisce la radio francese, France Inter, che afferma di essersi procurata il testo. «Nonostante volessi essere fra i martiri - scrive Salah - Allah ha deciso altrimenti e sono riuscito a raggiungere il resto dei fratelli» a Bruxelles «perché c'era un difetto nella mia cintura».

Ventotto anni, franco-marocchino, Salah Abdelsam, secondo l'inchiesta buttò poche ore dopo gli attentati, su un marciapiede in banlieue di Parigi, a Montrouge, il giubbetto difettoso. Nella lettera si presenta come «Abu Abderrahman, quello che ha partecipato al primo attacco». Non essendo riuscito a farsi esplodere come il fratello Brahim, racconta di aver pensato di partire verso la Siria prima di decidere di unirsi agli altri membri della cellula terrorista a Bruxelles: «Ho pensato in un primo tempo di venire nella terra dello 'sham', ma riflettendo ho concluso che la cosa migliore era finire il lavoro qui con i fratelli. Tuttavia, per il futuro, vorrei soltanto essere equipaggiato meglio prima di passare all'azione».

 
Ultimo aggiornamento: Sabato 27 Gennaio 2018, 17:02
© RIPRODUZIONE RISERVATA