Salah Abdeslam, la lettera dell'attentatore Isis di Parigi: "Volevo farmi saltare in aria, ma..."
Abdeslam, che dopo la fuga e quattro mesi di latitanza era stato arrestato dalle forze speciali belghe a Molenbeek, è stato estradato in Francia, dove è detenuto in carcere, ma è sempre rimasto in silenzio davanti agli inquirenti transalpini. La lettera attribuita al terrorista è stata ritrovata nel computer gettato via a Bruxelles dai terroristi in fuga, il 22 marzo 2016, dal loro covo. Lo riferisce la radio francese, France Inter, che afferma di essersi procurata il testo. «Nonostante volessi essere fra i martiri - scrive Salah - Allah ha deciso altrimenti e sono riuscito a raggiungere il resto dei fratelli» a Bruxelles «perché c'era un difetto nella mia cintura».
Ventotto anni, franco-marocchino, Salah Abdelsam, secondo l'inchiesta buttò poche ore dopo gli attentati, su un marciapiede in banlieue di Parigi, a Montrouge, il giubbetto difettoso. Nella lettera si presenta come «Abu Abderrahman, quello che ha partecipato al primo attacco». Non essendo riuscito a farsi esplodere come il fratello Brahim, racconta di aver pensato di partire verso la Siria prima di decidere di unirsi agli altri membri della cellula terrorista a Bruxelles: «Ho pensato in un primo tempo di venire nella terra dello 'sham', ma riflettendo ho concluso che la cosa migliore era finire il lavoro qui con i fratelli. Tuttavia, per il futuro, vorrei soltanto essere equipaggiato meglio prima di passare all'azione».
Ultimo aggiornamento: Sabato 27 Gennaio 2018, 17:02
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