Accusa il tassista di violenza sessuale ma è tutto falso, 22enne condannata a 16 mesi

Accusa il tassista di violenza sessuale ma è tutto falso, 22enne condannata a 16 mesi

di Alessia Strinati
Accusa il tassista di violenze sessuali, ma lui non le ha fatto nulla e finisce nei guai. Sophie Pointon, 22 anni, inglese, originaria dello Yorkishire, sognava di diventare una poliziotta, ma probabilmente non potrà mai realizzare il suo desiderio più grande a causa di un gravissimo episodio che l'ha vista come protagonista. 

La studentessa ha accusato un tassista,  padre di 5 figli, di averla violentata denunciando tutto alle autorità. L'uomo, musulmano praticante, non solo è stato arrestato e gli è stata ritirata la licenza, quindi per un mese non ha potuto lavorare, ma è anche stato allontanato dalla sua comunità religiosa, perché le accuse sul suo conto erano una vergogna per tutti i suoi amici. «La ragazza che mi ha accusato ha la stessa età di mia figlia, non riesco a capire perché abbia fatto una cosa del genere. Mi sento contaminato religiosamente da questo, e nessun aiuto da parte della polizia o dei tribunali può essere d’ aiuto», ha spiegato il tassista al Daily Mail, aggiungendo che nonostante siano state ritirate le accuse sul suo conto gli amici e gli altri componenti della comunità sono restii a frequentarlo e ad avere contatti con lui.

A salvare l'uomo dalle accuse è stato il GPS del taxi che riportava una rotta diversa da quella segnalata dalla ragazza. Il tassista aveva raccontato che era molto ubriaca quando è salita sulla sua macchina e che le ha tirato in faccia i soldi quando è andata via. La ragazza, messa alle strette, ha confessato, ritirato la denuncia a carico dell'uomo, ed è stata poi condannata a 16 mesi di carcere.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 20 Settembre 2017, 17:27
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