Rovigo. Eccesso di velocità di 2 km/h:
multata mentre corre dalla figlia morente

Rovigo. Eccesso di velocità di 2 km/h: multata mentre corre dalla figlia morente
ROVIGO (18 gennaio) - Correva troppo quella notte, Graziella Cecconello, ma aveva un motivo: i carabinieri le avevano telefonato che la figlia trentatreenne era rimasta coinvolta in un incidente e si trovava in fin di vita all'ospedale di Adria. I militari non avevano avuto cuore di dirle la verit: la figlia era morta sul colpo.



Con la mente affollata di timori e speranze prese l'auto e sfrecciò dalla sua casa di Codigoro, nel Ferrarese, al capezzale della figlia, dove scoprì la tremenda verità: Alessandra era morta, lasciando una bimba piccola. Allora Graziella non poteva saperlo, ma lungo la strada, a Corbola nel Rodigino, un autovelox era scattato al passaggio della sua vettura lanciata verso l'ospedale. Andava a 92 chilometri all'ora, là dove il limite è a 90.



Quando la multa - 38 euro - arrivò a casa della donna erano passati tre mesi da quella notte maledetta. Essere multata mentre correva disperata dalla figlia le sembrava una cosa priva di senso, così Graziella chiamò i vigili di Corbola per cercare comprensione. Trovò invece un muro di indifferenza burocratica: «Dissero che la cosa non li riguardava e che avrei dovuto rivolgermi all'autorità giudiziaria: la cosa non li riguardava. Non è mio costume piantare grane, ma stavolta mi sono sentita offesa dalle risposte ricevute: mi hanno trattata con arroganza, aggiungendo dolore a dolore».



La donna ha deciso così di raccontare la propria triste storia, scrivendo una lettera al Carlino Ferrara: «Io non volevo contestare la multa, che pagherò, ma soltanto informare che la mia condotta quella notte era stata dettata da un'esigenza insopprimibile; per questo ritenevo che si potesse annullare. Il problema che volevo sollevare non era certo di natura pecuniaria, ma una questione di giustizia, così almeno pensavo...».



«Ci siamo attenuti a quello che ha rilevato l'apparecchio. Sono altri gli organi che decidono se cancellare o meno una multa. Da un punto di vista umano sono mortificato per la morte della ragazza ma bisogna scindere l'aspetto umano dalle procedure burocratiche». Maurizio Finessi, comandante della polizia locale di Taglio di Po (Rovigo), inquadra così la vicenda.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 25 Gennaio 2010, 00:49
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