E proprio in quel momento, il fratello più grande, avrebbe lanciato un urlo che avrebbe fermato in tempo la discesa in acqua dei due. "Squalo!". Alle spalle di Giancarlo e del fratello, infatti, era comparsa una grossa pinna. "Era alta così!", mima Giancarlo, circa 35 centimetri, a giudicare dalla mossa delle mani, dagli occhi che si accendono come se quella pinna, quello squalo, fossero ancora lì, dietro di lui. "Poi, continua, lo squalo, si è avvicinato placidamente alla nostra barca.
Nuotava tranquillo, senza mostrare nessun timore, contrariamente a noi che, invece, un po' di paura mista a stupore, ce la sentivamo addosso".
Inutile aggiungere che, almeno per quel giorno, nessuno dei tre fratelli si sarebbe sognato di fare la solita immersione. Poi, così come era arrivato, e dopo aver mostrato per un attimo il ventre bianchissimo, lo squalo scomparve. Inghiottito da quel mare e da quelle onde che, ora e improvvisamente, non apparivano più così sicure. "Dopo quella meravigliosa esperienza, conclude Giancarlo, siamo rientrati e abbiamo avvertito la Capitaneria locale del nostro incontro con il grande squalo bianco".
Ultimo aggiornamento: Lunedì 6 Novembre 2017, 15:59
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