La strage degli ippopotami, più di 100 esemplari morti nel fiume: cosa sta succedendo in Namibia

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Oltre cento ippopotami sono morti la settimana scorsa nel parco nazionale di Bwabwata, nella Namibia nordorientale, al confine con Angola e Botswana. Lo ha detto il vicedirettore dei parchi della regione Nord-Est, Apollinaris Kannyinga, alla testata The Namibian.

La causa della moria potrebbe essere l'antrace, un'infezione batterica che generalmente colpisce gli animali erbivori. «Sospettiamo un'epidemia di antrace, ma il nostro team di veterinari deve ancora confermarlo», ha affermato Kannyinga, aggiungendo che queste epidemie non sono rare. «Ne abbiamo vista una in Tanzania; i numeri (degli esemplari deceduti) possono sembrare alti, ma la popolazione di ippopotami solitamente si riprende».

Il funzionario ha spiegato che le carcasse, di cui coccodrilli e avvoltoi si stanno nutrendo, devono ancora essere smaltite, e ha invitato i residenti a non cercare di recuperare la carne degli ippopotami morti per consumarla. Prima degli ultimi decessi, la presenza di ippopotami in Namibia era stimata in circa 1.300 esemplari.

La morte dei cento esemplari si aggiunge alle numerose uccisioni compiute dai bracconieri.
Secondo un recente studio pubblicato dall'African Journal of Ecology, gli ippopotami sono sempre più le nuove vittime del mercato nero globale. A scatenare la caccia i loro ambiti denti d'avorio, più facili da contrabbandare e meno costosi rispetto alle zanne degli elefanti.

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 11 Ottobre 2017, 10:24
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