Elefante pigmeo ucciso da 70 colpi di pistola: ma a sparare non sono stati i bracconieri
di Remo Sabatini
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E invece, le successive analisi della carcassa, avevano evidenziato anche altro. Quell'elefante era stato colpito da ben 70 colpi di pistola, uno dei quali, alla tempia, doveva averlo finito. Perchè era stata usata una pistola invece del classico fucile? E poi, quella terribile esecuzione che aveva inorridito per la crudeltà manifestata dagli autori del gesto, rappresentava una macabra novità che avrebbe indicato una via nuova da seguire che avrebbe portato ad una svolta decisiva delle indagini. Sì, perchè è notizia di queste ore, ad uccidere l'elefante, non erano stati i bracconieri o qualche cacciatore in vena di follie, ma le guardie.
Due guardie che, come riportato dal New Straits Times, avevano sparato per allontanare l'elefante dalle piantagioni che insistono nell'area. Una volta ferito e poi finalmente ucciso, i due avrebbero legato l'animale per poter segare con tutta tranquillità le zanne. Elemento, quest'ultimo, che si sarebbe rivelato fondamentale per la polizia che, a seguito di diversi arresti, è finalmente riuscita a risalire ai colpevoli che, ora, dovranno rispondere del loro crimine.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 3 Ottobre 2019, 17:30
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