Lidia Bastianich: "L'Italia con cinque prodotti ha cucinato l'America"
di Gigi Padovani
Signora Lidia, come va la cucina italiana negli Usa?
«Dopo tanti anni di predominanza della cucina francese, adesso è davvero la numero uno».
Come è successo?
«Perché è una cucina vera, se fatta come si deve: nutre in modo sano, ma con gusto, basata su prodotti tradizionali. Non c’è soltanto la tecnica, come per i francesi».
Il suo ruolo è stato fondamentale…
«Me lo hanno detto in molti, non me ne sono resa conto ma penso davvero di aver dato un buon contributo»
Quando aprì i suoi primi ristoranti era diverso?
«Negli anni ‘70 dovevo fare il risotto con il riso lungo… ma poi è arrivato il Carnaroli e tanti altri prodotti veri».
Quali sono le specialità che hanno vinto, negli States?
«Le posso citare cinque prodotti: i due prosciutti crudi, quello di San Daniele e il Parma, il Grana e il Parmigiano Reggiano, l’Aceto Balsamico, l’olio d’oliva di tutte le regioni e ora anche la mozzarella di bufala».
C’è il rischio dell’”italian sounding, di una cucina italiana fac-simile?
«Hanno aperto molti ristoranti “pseudo” italiani. Però ci sono bravi chef americani che usano veri prodotti italiani e nel menù hanno piatti che si ispirano alla nostra cucina. Non è quella tradizionale regionale, ma tutto si evolve».
Le hanno dato un premio come donna: ma in cucina gli chef-star sono tutti maschi…
«Per noi donne è più difficile, gli uomini si sono presi la “professione” di chef. In realtà le donne cucinano da sempre con più calore e passione, si sa però che nei ristoranti gli orari e la fatica sono pesanti. Dico sempre alle ragazze che vogliono fare questo mestiere: pensatevi come professioniste, non come donne».
L’hanno premiata in una Fondazione d’arte. C’è arte nella cucina?
«Assolutamente sì. Ne abbiamo parlato all’Oxford Symposium on Food & Cookery, in cui poeti, filosofi, antropologi e storici discutono di alimentazione. L’arte dà bellezza alla vita, giusto? Il cibo invece è una necessità per vivere. Ma quando è anche piacere visivo, emozione, bellezza, allora la cucina diventa arte, perché trascende dal suo compito di farci sopravvivere…».
Ultimo aggiornamento: Martedì 10 Ottobre 2017, 23:40
© RIPRODUZIONE RISERVATA