La vera storia del tiramisù

La vera storia del tiramisù

di Gigi Padovani
È il dolce italiano più famoso nel mondo, facile da fare e con mille versioni, compresa quella gelato ideata da tanti artigiani. Da qualche giorno il tiramisù è diventato il tormentone dell’estate, tanto che la Bbc e alcuni quotidiani inglesi hanno pubblicato dei reportage sull’argomento. Che cosa è successo? Mi sento un po’ responsabile di questo clamore. Infatti il libro che ho scritto con mia moglie Clara – i lettori di Leggo in carta ben conoscono la nostra pagina Sapori del martedì – ha originato un incredibile “guerra del tiramisù” tra due Regioni, Friuli Venezia Giulia e Veneto. Il volume, “Tiramisù. Storia, curiosità, interpretazioni del dolce italiano più amato” (Giunti, con molti video online su www.mytiramisu.it) ha svelato per la prima volta le origini friulane del dessert, in due piccoli centri: a Pieris, vicino all’aeroporto di Trieste (patria dell’allenatore Fabio Capello) e a Tolmezzo, in Carnia, quasi ai confini con l’Austria. Finora tutti i testi di gastronomia avevano accreditato le origini di questa dolcezza con mascarpone, savoiardi e caffè a Treviso, e precisamente nel ristorante Alle Beccherie (1970).




I due tiramisù friulani – molto diversi come ricetta – non erano mai stati valorizzati, in quanto i ristoranti dove sono nati ormai sono chiusi e i cuochi sono mancati. Dopo un convegno al quale ho partecipato a Udine, indetto dall’Accademia Italiana della Cucina, l’assessore regionale Cristiano Shaurli ha raccolto tutta la documentazione e l'ha presentata al ministero delle Politiche Agricole, a Roma, per chiedere l’attribuzione di un “bollino” di autenticità, il Pat, che significa Prodotto Agroalimentare Tradizionale. E a Roma, esaminata la pratica, qualche giorno fa hanno detto sì. Titoli dei giornali: il tiramisù è friulano e non di Treviso. Reazione del governatore del Veneto Luca Zaia, trevigiano: è lesa maestà del nostro autentico prodotto locale, faremo ricorso, ripensateci. Replica del ministero: tutto regolare, se il Veneto vuole, può chiedere il Pat qualora avesse la documentazione corretta. Al di là della lite da campanile, che ha generato persino una interrogazione parlamentare (naturalmente leghista), va chiarito che in realtà il tiramisù è patrimonio e orgoglio della cucina italiana.
La parola è presente, tale e quale, in 23 lingue del mondo, nei nostri viaggi con Clara l’abbiamo trovato negli Stati Uniti, in Australia, Cina, Argentina e in tutta Europa, non soltanto nei ristoranti italiani. Ora la delibera con la sigla Pat Friuli Venezia Giulia è pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. È stata approvata la richiesta con due versioni:


1) classico con il mascarpone, nato negli Anni ’50 all’Hotel Roma di Tolmezzo su ricetta della cuoca Norma Pielli: c’è la prova scritta grazie ben leggibile su una ricevuta emessa dal locale per un cliente, datata 13 dicembre 1959; 2) “Coppa Vetturino Tirime su”, semifreddo con panna e cioccolato, creato dal cuoco Mario Cosolo del ristorante Al Vetturino, risalente agli anni ’40 e ’50 (prova documentata da una foto del 1950). Dal punto di vista storico il “tiramesu” (dizione veneta) di Treviso è nato dopo: in un nostro video è lo stesso pasticcere Loli Linguanotto ad affermare di aver incominciato a prepararlo nel 1970, presso il ristorante Le Beccherie della famiglia Campeol.

La 
codificazione “storica” della ricetta veneta è avvenuta su una rivista soltanto nel 1981. Siamo contenti che a volte anche i libri e le ricerche storiche fatte con serietà possano portare a qualche risultato. Ora all’ingresso del paese di Pieris, Comune di San Canzian d’Isonzo, c’è una targa che recita: “patria del “tirimesù” (dizione friulana). E il sindaco di Tolmezzo, Francesco Brollo, per il prossimo Tiramisù Day (inventato da noi quest’anno e festeggiato da Eataly in tutto il mondo), che sarà 21 marzo 2018, vuole organizzare un festival ad alto grado di dolcezza. Arriveranno rinforzi da anche Gemona, che detiene il Guinness World Record con il tiramisù più grande (3015 kg) per tentare un nuovo primato mondiale. I trevigiani in autunno stanno organizzando una Coppa del Mondo. Evviva il tiramisù, dunque, ma senza polemiche per favore! Dobbiamo essere orgogliosi di questo piatto tanto famoso. Una sola precisazione, per lettori. Nel giorno dello scandalo per le uova con insetticida un consiglio a chi vuole cimentarsi a casa con la ricetta classica, a base di uova sbattute con lo zucchero, mascarpone, savoiardi (o Pavesini) imbevuti nel caffè e una spolverata di cacao: usate i brick di uova sgusciate e pastorizzate, con materia prima italiana. Non correte rischi e farete più in fretta.


Ultimo aggiornamento: Sabato 12 Agosto 2017, 18:40
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