Diritto all'oblio: "Legge europea, no alla
cancellazione mondiale dei link"

Diritto all'oblio: "Legge europea, no alla cancellazione mondiale dei link"
Il diritto all'oblio, cioè a vedere cancellati dai motori di ricerca i link a notizie su una persona ritenute "inadeguate o non più pertinenti", è legge europea, non mondiale, perciò la sua implementazione resterà dentro i confini dell'Ue. Così Google, che ha invitato il garante francese per la privacy (Cnil) a ritirare la lettera di diffida con cui il mese scorso aveva ordinato alla società di cancellare i link da tutte le versioni del motore di ricerca, non solo quelle europee.



Nella visione del Cnil, se la richiesta di rimozione avanzata da un francese fosse approvata, dovrebbe comportare l'eliminazione del link non solo da google.fr e dalle altre versioni europee del motore di ricerca, ma da tutte le versioni presenti nel mondo.



In un post scritto da Peter Fleischer, Senior Privacy Counsel di Google, la società spiega che "se l'approccio del Cnil fosse accolto come standard per la regolamentazione di internet, ci troveremmo in un meccanismo di corsa al ribasso: il paese più restrittivo detterebbe la misura della libertà di internet per tutti".



"Riteniamo che nessun singolo Paese dovrebbe avere l'autorità di controllare a quali contenuti è possibile accedere in un altro Paese", si legge nel post, in cui l'ordine viene definito "sproporzionato e non necessario", dato che il 97% dei francesi usa una versione europea di Google. Si tratta, evidenzia Big G, di una "questione di principio", che tiene conto anche del fatto in un Paese può essere illegale un contenuto considerato legale in altri Stati. Dal maggio 2014, quando una sentenza della Corte di Giustizia Ue ha garantito il diritto all'oblio, Google esaminato oltre 250mila richieste.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 31 Luglio 2015, 09:30
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