Che futuro immagina?
«Con un aumento di temperatura del pianeta di sei gradi si arriverà all'estinzione umana».
Ai posteri, prima della catastrofe?
«Erediteranno un inverno più caldo e un mondo più difficile, con scarse risorse a disposizione. Poi resteranno solo i poster».
Vie di scampo?
«Io pongo quesiti, la risoluzione dei problemi non fa parte delle possibilità che vengono date ad un comico, scrittore, attore».
Poca cura del pianeta, perché?
«Il bene collettivo implica meno vantaggi, l'interesse economico ne offre di più».
Individualismo?
«Essere perennemente collegati alla tecnologia elimina curiosità, aspettative e sentimenti, quelli che una volta levavano il fiato. Oggi i rapporti sono più asettici, resta il fiato e pure pesante».
Timore per i suoi figli?
«È la prima volta nella storia recente che i figli ricevono meno rispetto dai padri. Meno spazi e opportunità di libertà, movimento ed espressione, anche se il web fa pensare il contrario».
Spiragli di luce?
«Mi affido all'intelligenza umana, spero che qualcuno arrivi a fare una bella rivoluzione. Ovviamente culturale, di pensiero».
L'ironia?
«Un modo per raccontare in modo brillante e, quindi, per sensibilizzare e coinvolgere».
Pensando al futuro, come vive il presente?
«Con ansie, gioie, sconforti e speranze del quotidiano ma non pensandoci troppo, altrimenti diventa faticoso e io non sono un tipo abituato alla fatica».
DOVE, COME, QUANDO Giobbe Covatta con Sei gradi da oggi al 1/03 ore 21, dom ore 17, al Salone Margherita, via dei Due Macelli 75.
Biglietti da 28 a 39 euro, spettacolo e cena 72 euro, 066791439, www.salo nemargherita.com
Ultimo aggiornamento: Venerdì 27 Febbraio 2015, 08:42
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