Filippo Timi, al Teatro Argentina la singolare
riscrittura del Don Giovanni

Filippo Timi, al Teatro Argentina la singolare ​riscrittura del Don Giovanni

di Simona Santanocita
Una spregiudicata e originale riscrittura pop barocca, quella del Don Giovanni secondo Filippo Timi, che in scena al teatro Argentina racconta il mito e il mostro settecentesco condannato all'eros. Un seduttore schiavo del suo piacere, parallelo di un'umanita contemporanea colma di contraddizioni, assetata di potere e, anch'essa, come quest'ultimo, logorata dai medesimi schizofrenici e ossessivi inebriamenti.





Sfavillante, ironica e a tratti kitch, l'opera di Da Ponte, approda a grandi temi, attraverso mezzi ludico erotici, accompagnandosi ad una colonna sonora che spazia dal rock della Bohemian Rhapsody dei Queen a Renato Zero e, da costumi straordinariamente insoliti.

«Di questa storia, dice l'attore, ho certamente rispettato gli snodi narrativi e riportato accenni all'epoca barocca; ma l'ho completamente riscritta con parole mie, perché fosse contemporanea».



«Don Giovanni - prosegue - rispecchia l'umanità odierna, godereccia, fuori dalle regole e concentrata sul piacere che non può pero sottrarsi alla morte e, la grandezza di questo mito, non è nell'accettare la fine; ma nell'accogliere tutte le invitabili conseguenze dell'essere nient'altro che se stesso».



«Don Giovanni - conclude - esprime la disperazione degli esseri umani ai nostri giorni, come lui schiavizzati dai desideri. Ogni sua conquista non è una donna in più; ma una in meno dalla lista. Lui vive la conquista come un'ossessione, una coazione a ripetere istintiva e compulsiva. In poche parole, Don Giovanni è un poveraccio».



DOVE, COME, QUANDO Filippo Timi in Don Giovanni, Vivere è un abuso, mai un diritto al teatro Argentina largo di Torre Argentina, 52 da oggi al 15/03, ore 21, 13,20-26,40 euro, 06684000311
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 4 Marzo 2015, 08:31
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