Il 'Ruggito del Coniglio' compie 20 anni,
Presta e Dose: "La radio ringiovanisce"

Il 'Ruggito del Coniglio' compie 20 anni, ​Presta e Dose: "La radio ringiovanisce"

di Mario Fabbroni
Era il 2 ottobre 1995 quando, alle ore 9, dallo studio 1 di via Asiago veniva trasmessa la prima puntata de “Il Ruggito del Coniglio” con Marco Preta e Antonello Dose per la regia di Paolo Restuccia.

E domani il programma satirico festeggia i suoi primi vent’anni di vita con una puntata speciale, insieme ai personaggi e alle rubriche che l’hanno resa imperdibile.





Vent'anni di “Ruggito del Coniglio”, 4mila puntate su RadioDue: Marco Presta non si sente stanco in qualità di conduttore della mitica trasmissione insieme ad Antonello Dose?

«Macché, la radio ringiovanisce. Sembra ieri il 2 ottobre 1995, invece domani spegniamo 20 candeline. Eppure eravamo convinti di essere cacciati quasi subito...».



Ora la coppia Presta-Dose rappresenta un must.

«Ma i nostri contratti con Mamma Rai sono sempre annuali, come quelli degli allenatori in bilico. Routine, vade retro».



Merito del successo con il pubblico: più di 300mila fans su Facebook, milioni di persone ogni giorno all'ascolto. Il segreto?

«Non abbiamo mai dato fregature, in ogni puntata ci divertiamo insieme agli attori del cast: Max Paiella, Giancarlo Ratti, Attilio Di Giovanni, Paola Minaccioni, Roberto Currati, Ketty Roselli. I loro personaggi e le varie rubriche hanno caratterizzato una fascia oraria molto delicata del mattino. Bisogna informare con onestà intellettuale, tenendo su il morale di coloro che stanno andando al lavoro».



Cosa accadrà domani nello studio di via Asiago e per i radioascoltatori invitati alla festa di compleanno? «Agiremo d'istinto. Sarà un rave party del Coniglio davanti ai primi 100 che hanno chiamato prenotando la sedia».



Già, ma quando vi siete sentiti davvero “Conigli”?

«Dopo un paio di anni dall'inizio del “Ruggito”. La trasmissione era sfuggita di mano, la gente chiamava e raccontava di tutto, il tormentone era diventato popolare».



Oggi ci sono anche i social network: che importanza hanno?

«Antonello Dose è più bravo di me con il web. I social rappresentano un sapore in più del piatto che serviamo da sempre al nostro pubblico. E consentono eccezionali forme di interazione, specie per coloro che non riescono a prendere la linea telefonica».



La tv non affascina?

«Abbiamo fatto tre edizioni di “Dove osano le quaglie”, oggi siamo in collegamento con “Uno Mattina” tutti i giorni alle ore 7.33. Va bene così».



Quale notizia vorreste annunciare ai microfoni nei prossimi vent'anni?

«La frase “Oggi è una bella giornata”: l'unica cosa che si può dire liberamente in Italia».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 1 Ottobre 2015, 09:07
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