Yoko Ono: "John Lennon sempre
con me, ma oggi sarebbe triste"

Yoko Ono: "John Lennon sempre ​con me, ma oggi sarebbe triste"

di Federico Scoppio
ROMA - Circa 800 opere, tra dischi, performance di ogni genere, mostre d'arte e fotografia.





La più recente è il disco “Take Me To The Land Of Hell”: Yoko Ono, ce ne parla?

«Circa quattro anni fa avevamo già riunito in studio dei giovani e bravissimi musicisti per Between my Head and the Sky, e ora ritentiamo l'esperimento. Al mio fianco stavolta ho voluto Yuko Araki dei Cornelius, Merril Garbus in arte Tune-Yards, Nels Cline dei Wilco, Yuka Honda dei Cibo Matto, Michael Leonhart degli Steely Dan e Charlotte Muhl».



Sempre nel ricordo di John?

«Il nostro incontro fu qualcosa di magico. Non so come sia successo, fu incredibile, ma tutto ha un senso. John era appena arrivato alla galleria direttamente dal numero di 3 di Abbey Road, l'indirizzo degli studi, oltre che in numerologia, il numero della musica. Io ero al 6 di Masons Yard, l'indirizzo dell'Indica Gallery, ma anche il numero che rappresenta l'amore. Quel giorno la musica incontrò l'amore».



Ha 81 anni e sta utilizzando i social network per fare arte. Si tiene aggiornata?

«Vero, infatti uno dei mie sogni sarebbe riuscire a realizzare un'opera perfetta, e poi dire che nessuno possa più ritoccarla, in quanto perfetta. E sarebbe anche importante che durasse in eterno. Ma non c'è eternità in questo senso. Anche gli Egizi facevano sculture e piramidi che poi venivano rovinate e demolite dal tempo. Per questo prima che il cambiamento accada, devo servirmi dell'innovazione e, ora, della tecnologia».



In che modo?

«Bisogna chiedere alla gente di partecipare, spargere il più possibile la voce. E ora la mia arte trae così tanto potere dalle persone che non mi sembra vero. Quando creo, musica o arte che sia, cerco di esprimermi al meglio, raccontando ciò che ho dentro e la forma non è un semplice mezzo, è qualcosa di fondamentale».



Come ha fatto con la sua opera collettiva intitolata “#Smilesfilm”?

«Già, una collezione di sorrisi da ogni parte del mondo, inviate a un sito internet di raccordo. Un sorriso equivale a una speranza per il futuro».



Se John Lennon potesse osservare la società di oggi, quale sarebbe il suo giudizio?

«John è qui, come spirito, e penso sia profondamente triste e arrabbiato. Sono convinta che dobbiamo ostinarci a credere nella forza dei suoi ideali. Sono certa che ce la possiamo fare a cambiare le cose: metà del mondo vive nella pace. Segno che il traguardo non è poi così lontano».
Ultimo aggiornamento: Martedì 27 Maggio 2014, 10:10
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