Piotta ospite a Leggo: "La musica non è reality
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Piotta ospite a Leggo: "La musica non è reality e talent show. Fedez è incoerente"

di Claudio Fabretti
ROMA - Altro che Supercafone. Piotta entra in redazione da “direttore per un giorno” con garbo e discrezione, filtrando le notizie dell'attualità alla luce del suo pensiero di rapper fuori dagli schemi. Una partecipazione curiosa, con speciale attenzione per la notizia che non può non monopolizzare la giornata: l'ecatombe dei migranti nel canale di Sicilia. «Impossibile presidiare dei campi profughi nelle regioni dalle quali partono, servirebbero milioni di soldati», sostiene.









Quasi impossibile, in una giornata come questa, dare troppo spazio ad altri avvenimenti. Anche quelli più leggeri, come le inevitabili dispute calcistiche su Roma e Lazio, o il nuovo disco del “collega” Antonello Venditti, che si chiama Tortuga e gli evoca ricordi d'adolescenza: «Come Antonello, andavo a scuola al Giulio Cesare, e sicuramente ho frequentato quel bar, situato davanti al liceo romano. E un mio compagno di scuola era il rapper Brusco, che collabora nel mio disco».



Un nuovo progetto musicale, Nemici, che porta Tommaso Zanello in un nuovo territorio, un po' più oscuro e crepuscolare, specie rispetto alle sue prime produzioni. Uno spirito testimoniato dal bel videoclip del suo nuovo pezzo-forte, 7 vizi capitale, girato con un lungo piano-sequenza presso la ex-fabbrica Fiorucci adibita ora a museo di street-art a Tor Sapienza: «Una raccolta di 400 opere di 250 artisti di tutto il mondo». Un pezzo amaro di sentimenti contrastanti su una Roma «santa e dissoluta» che «ama e non perdona» e alla fine «te divora come un barracuda».







A sostenere il rapper romano, nell'album, anche i Modena City Ramblers e i featuring di maestri sacri come Afrika Bambaataa per l'hip hop e Captain Sensible (ricordate il tormentone Wot?) per il rock. E il titolo Nemici, per Piotta, è anche una promessa, dopo il grande rifiuto ai clamori del reality televisivo più famoso d'Italia: «Non sono appassionato di reality, anche se hanno continuato a propormeli. Preferisco un'altra strada, fatta di sacrifici, di sbattimenti e di cantine. Giorno dopo giorno».



Con tanto di inevitabile frecciatina a Fedez: «Parla di “generazione televoto coi cervelli sottovuoto” e poi fa il giudice a X Factor...». No, niente supercafoni: «Oggi - dice Tommaso - da qualche privè kitsch si sono trasferiti altrove. Spesso anche in politica».
Ultimo aggiornamento: Martedì 21 Aprile 2015, 12:03
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