Led Zeppelin, ecco la riedizione di 'Physical
Graffiti' a 40 anni dalla prima uscita
di Claudio Fabretti
Tra le 7 tracce inedite, versioni iniziali o alternative di altrettante canzoni del disco, spiccano una Sick Again più heavy, con meno sovraincisioni e una intro diversa rispetto alla versione finale, ed Everybody Makes It Through, che della definitiva In The Light conserva la melodia, ma con uno stile differente. E poi ci sono ancora i superclassici, come l'epica Houses Of The Holy, o come Kashmir: una mecca del rock, un luogo dell'anima per Page e compagni. «Nessuno di noi ci era andato - ha raccontato il chitarrista - ma con quella canzone sapevamo che stavamo realizzando una cosa mai fatta prima».
Il mito dei Led Zeppelin non è mai tramontato, come conferma il sorprendente Grammy award come Best Rock Album conquistato nel 2014 con Celebration Day, la registrazione della loro straordinaria performance live all'Ertegun tribute concert. E anche se quel pazzo di Robert Plant ha rifiutato 500 milioni di sterline, mandando in fumo il sogno di reunion del magnate della Virgin Richard Branson, il progetto di riedizione dei dischi del gruppo nato dalle ceneri degli Yardbirds procede a gonfie vele.
Ora toccherà a Presence, In Through The Out Door e Coda, sempre mantenendo «il piano generale», come lo chiama Page, ovvero «catturare l'essenza e lo spirito creativo dell'epoca in cui i dischi furono concepiti». Del resto, una band che ha venduto oltre 300 milioni di album nel mondo può permettersi di dettare le regole. Oggi come sempre.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 4 Marzo 2015, 10:47
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