Bjork, stasera il live all'Auditorium: "Vulnicura
il mio album più doloroso ma anche più magico"

Bjork, stasera il live all'Auditorium: "Vulnicura ​il mio album più doloroso ma anche più magico"

di Claudio Fabretti
ROMA - La regina dei ghiacci si immerge nella canicola di Roma per l'unica data italiana del suo Vulnicura Tour.





Stasera, sul palco della Cavea dell'Auditorium, Björk Gudmundsdóttir da Reykjavík sarà protagonista di uno dei concerti più attesi dell'estate. Per la sua rentrée nella Capitale, a distanza di 7 anni dall'ultima apparizione, l'artista islandese sarà accompagnata da un'orchestra di 15 elementi. Uno spettacolo in cui, al solito, non rinuncerà agli effetti speciali. A cominciare da un eccentrico look, con frastagliato abito bianco e il volto coperto da una maschera di spine, a mo' di “sposa futurista”.



La scaletta non potrà non soffermarsi sul suo ultimo album Vulnicura, «il più doloroso ma anche il più magico», come lo ha definito la (quasi) cinquantenne popstar. Un disco che analizza la fine della decennale relazione di Björk con l'artista Matthew Barney. La ferita (“vulnus”) e la “cura”: «Si parla dei dialoghi che possiamo avere nelle nostre teste e nei nostri cuori, e dei processi di guarigione», ha spiegato l'ex-ragazzina prodigio dei Sugarcubes. Ma, a dispetto della scorza gelida e dolente, è il disco che restituisce le canzoni più dirette di Björk degli ultimi anni, dopo gli sperimentalismi algidi (e non sempre riusciti) di Medulla (2004), Volta (2007) e Biophilia (2011).



E sarà proprio il nuovo inno Stonemilker, una sorta di romanza pop da camera, ad aprire uno show in cui sfileranno anche le hit storiche, come Hunter, Bachelorette (dalla pietra miliare Homogenic, 1997), Hyperballad e tante altre.



Metà folletto da cartoon, metà eroina da videogame, Bjork ha esordito con la bomba-Debut nel 1993, per attraversare poi gli ultimi tre decenni con la sua vitalità onnivora, fagocitando via via dance, pop, trip-hop, house, industrial, funk, soul-jazz in un sound unico e inafferrabile. Una miscela di battiti cupi e tastiere, campionature e sinfonie d'archi, su cui svetta la sua voce impressionante, capace di passare da urla sfrenate e rantoli agonizzanti a gorgheggi sensuali stile-Broadway. Ha venduto più di 40 milioni di dischi, ma soprattutto ha sempre camminato all'avanguardia. Perché, spiega, «sarebbe noioso se proponessi sempre la stessa musica». E stasera, a Roma, sarà ancora tutta un'altra musica.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 30 Luglio 2015, 09:00
© RIPRODUZIONE RISERVATA