Camilleri oggi presenta 'La Creatura del
Desiderio': "Italia culturalmente vergognosa"

Camilleri oggi presenta 'La Creatura del ​Desiderio': "Italia culturalmente vergognosa"

di Valeria Arnaldi
Un giovane pittore, una bellissima vedova – la pi bella ragazza di Vienna - una passione che si fa ossessione, un cuore spezzato e una “bambola”. Tra eros, scandali e arte, l’ultimo libro di Andrea Camilleri La creatura del desiderio (Skira) – l’autore lo presenter oggi a Roma alle 18 alla Casa del Cinema – racconta la passione tra Alma Mahler e Oskar Kokoschka, basata su documenti autentici di vita vissuta. Allo scrittore abbiamo chiesto di parlare con noi di arte e cultura. Il giudizio sulle condizioni del Paese netto: Provo solo una grande vergogna.





Sensualità, eros, follia. Gli ingredienti della passione ci sono tutti. E non mancano quelli del mistero. A partire dalle testimonianze “che sono due e sono state rilasciate in periodi assai diversi, vanno perciò prese, come si usa dire, con le molle e valutate con molta attenzione”. È lo stesso Andrea Camilleri, introducendo il nuovo libro “La Creatura del Desiderio” a invitare a prestare attenzione al racconto anche andando oltre lo scritto. Il romanzo dell’arte è infatti storia: protagonisti il pittore Oskar Kokoschka, venticinquenne, e Alma, poco più che trentenne, amante di Klimt, poi vedova del compositore Mahler. Una vicenda sensuale – a storia ormai finita, Kokoschka farà realizzare una bambola con le fattezze di lei - che riporta Camilleri a scrivere di arte.



Come è nata “La Creatura del Desiderio”?

«Perché ho avuto il sentore del fatto che Kokoschka si era fatto creare una bambola ad immagine e somiglianza di Alma Mahler e questa cosa mi ha molto intrigato».

Quanto è importante per lei l’arte?

«Non riesco a quantificare l'importanza dell'arte. Sono nato sotto i templi di Agrigento, vivo a Roma. L’arte la respiro tutti i giorni».

I suoi libri Skira avvicinano il grande pubblico a opere e artisti, contribuendo a fare “formazione”. Come sceglie i soggetti?

«Quando scrivo non penso a fare formazione. I libri nascono sempre da una curiosità legata sì all’arte ma senza alcun intento didattico. Di una storia mi interessa un aspetto curioso, un aspetto inedito, un aspetto che finisce di stimolare una certa mia fantasia».

Cosa pensa della situazione culturale del nostro Paese, tra tagli e distrazioni generali?

«Per quanto riguarda la situazione culturale del nostro Paese, provo solo una grande vergogna».

Lei è stato anche autore e regista televisivo, ritiene che la tv abbia responsabilità nella “caduta” culturale del Paese?

«Certo che è responsabile, perché ha smesso di fare cultura sia direttamente che indirettamente. C’è stato un momento preciso della storia del mezo in cui si è preferito pensare al telespettatore come ad un serbatoio da riempire di pubblicità piuttosto che di pensiero».

Cosa crede possano o debbano fare i personaggi della cultura?

«Fare il loro lavoro al meglio possibile. Ma questo non lo devono fare solo i personaggi di cultura, lo devono fare tutti».

E della letteratura italiana contemporanea cosa pensa?

«Penso che sia un ottimo momento, ci sono molti autori in gamba che stanno rimpiazzando egregiamente noi "vecchi". È una letteratura ricca ed in fermento».

Prossimi progetti letterari?

«A marzo uscirà un nuovo romanzo edito dalla Sellerio "Inseguendo un'ombra", indagine psicologica su un ebreo siciliano del XV secolo, un personaggio ambiguo e oscuro».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 12 Febbraio 2014, 10:24
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