'Dio esiste e vive a Bruxelles', Van Dormael:
"Il terrorismo? La religione non c'entra"

'Dio esiste e vive a Bruxelles', Van Dormael: "Il terrorismo? La religione non c'entra"

di Michela Greco
ROMA - Dio esiste e vive a Bruxelles, recita il titolo del suo nuovo film, ma il regista belga Jaco Van Dormael, ieri a Roma per presentarlo, è sicuro di una cosa: «Quello che succede a Bruxelles in questi giorni non ha niente a che vedere con la religione e tutto a che fare con la stupidità e la smania di controllare il potere, il territorio, il petrolio, i soldi usando il nome di Dio. La religione è utilizzata per fare la guerra e convincere ragazzi dotati di pochi neuroni a farsi esplodere».





Al cinema da giovedì, la nuova ambiziosa invenzione cinematografica di Van Dormael è stata presentata tra gli applausi per la prima volta allo scorso Festival di Cannes, ma arriva in sala in Italia proprio nei giorni in cui la capitale belga è nell'occhio del ciclone delle cronache. La riflessione del geniale regista di Toto le héros, però, affronta di petto con un approccio surreale ed esilarante temi così alti da essere eternamente attuali.



Immaginando un Creatore meschino (Benoît Poelvoorde) e violento con la moglie (Yolande Moreau), la figlia preadolescente (Pili Groyne) e tutti gli esseri umani - che tratta come pedine di un sadico gioco di potere - Dio esiste e vive a Bruxelles trova la chiave della commedia sfrenata e immaginifica per interrogarsi sul senso della vita, sullo scorrere del tempo, sull'amore e sulla purezza dell'infanzia. Più che Dio, il suo protagonista è infatti la piccola Ea, che si ribella al divino genitore mettendo le mani sul suo computer onnipotente e inviando a ogni essere umano per sms la data della sua morte: un modo per esortare le persone a essere padrone del proprio destino.



Insomma un film che ride della religione e potrebbe suonare come una provocazione, ma in realtà commuove, emoziona e diverte ponendo domande esistenziali. «Non era nostra intenzione provocare – aveva infatti detto Van Dormael a Cannes - ma nemmeno abbiamo cercato di evitarlo. Abbiamo scritto Dio esiste come se fosse una favola basata sulla Bibbia». Il suo irriverente protagonista Poelvoorde, dal canto suo, non ha resistito al gusto della battuta, annunciando che per par condicio reciterà presto in una trilogia: «Allah non sa guidare, Allah spreca l'aria condizionata e Il frigo di Allah puzza».
Ultimo aggiornamento: Martedì 24 Novembre 2015, 12:22
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