"Roma ti amo". La squadra si mette in mostra e il catalogo va a ruba

"Roma ti amo". La squadra si mette in mostra e il catalogo va a ruba

di Valeria Arnaldi
ROMA - Sar che quel pallone da calcio morbido che esce dalla copertina attira gli sguardi. Sar che gi alla prima occhiata si annuncia come il libro che non deve mancare nella libreria di un tifoso doc. Sar che stuzzica vanit e fantasie del collezionista, per quel suo essere testimonianza di un evento che, celebrando la storia della squadra, contribuisce anche a scriverne una pagina. Fatto sta che “Roma ti amo”, catalogo dell’omonima mostra fino al 20 luglio negli spazi di Factory Pelanda a Roma, va a ruba. Letteralmente.





E già durante la presentazione al museo, quando le copie messe in bella mostra ai piedi del tavolo dei conferenzieri sono “sparite” in pochi istanti. E non per magia. Pare proprio che i tifosi più agguerriti non abbiano resistito all’idea di appropriarsi di quell’oggetto del desiderio. Anche, “proibito”. Sì, perché i più scaltri sono riusciti a portare via perfino le copie vip, personalizzate con il nome del proprietario.



Tra frasi dei suoi più celebri giocatori, foto di grande formato, “numeri” di una storia fatta di successi, pagine di giornale e storia appunto, il catalogo e la mostra, organizzata da Arthemisia Group, accendono i riflettori sulla squadra e sul significato anche sociale di calcio e tifo.



Non un semplice omaggio, ma un evento che per illustrare la storia della squadra adotta i canoni dell’arte. Ecco allora, fotografie, installazioni – il calcio balilla di 20 metri dove la squadra attuale “affronta” la Hall of Fame – la galleria del Corriere dello Sport con centinaia di prime pagine sulla AS Roma e ancora maglie storiche, cimeli, documenti, in un percorso che prende le mosse dai primi trionfi come la coppa Coni e lo scudetto del campionato 1941/42, per arrivare fino ad oggi.



Attenzione, una parte importante è dedicata alla partecipazione dei tifosi: chiunque infatti può contribuire alla mostra proponendo oggetti e cimeli. E chissà che non “tornino” anche i cataloghi.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 23 Aprile 2014, 11:20
© RIPRODUZIONE RISERVATA