Morandi, infatti, si presentava come pittore, ma anche incisore. E proprio alle incisioni, tecnica di cui peraltro l'artista fu professore a Bologna dal 1930 al 1956, dedica particolare attenzione il percorso espositivo, partendo dalle matrici, eccezionalmente prestate dall'Istituto nazionale per la grafica - di norma non sono esposte al pubblico per questioni conservative - fino ad arrivare alle grandi opere.
Dopo la mostra ospitata alla Gnam nel 1973 Roma torna ad accendere i riflettori sull'artista, affiancando disegni, acquerelli, dipinti, matrici e incisioni e arricchendo ulteriormente il percorso con due sezioni dedicate ai documenti d'archivio e alle lettere scambiate con i critici Roberto Longhi e Cesare Brandi che per primi sottolinearono il suo lavoro.
Tra opere più o meno note, prestiti di grandi realtà museali, anche straniere, e di collezionisti privati, l'esposizione propone così una rilettura del percorso di Morandi, grazie ad accostamenti inusitati. In mostra, nature morte costruite con oggetti di uso quotidiano o fiori di stoffa, e paesaggi, anche questi comuni, tra vedute cittadine di orti e cortili, resi speciali dallo sguardo dell'artista e dalla sua visione. La firma di Morandi è un tratto asciutto, minimalista, che riesce al contempo ad essere ricco di suggestioni e letture. Poesia essenziale dello sguardo.
DOVE, COME, QUANDO Giorgio Morandi 1890-1964 Vittoriano, via di San Pietro in Carcere 066780664 Orari: lun.-gio. 9.30-19.30, ven.
e sab. 9.30-22, domenica 9.30-20.30 Biglietto: 12 euro, ridotto 9
Ultimo aggiornamento: Martedì 3 Marzo 2015, 09:11
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