Balthus, un visionario nella Capitale: le opere
a Villa Medici e alla Scuderie del Quirinale

Balthus, un visionario nella Capitale: le opere ​a Villa Medici e alla Scuderie del Quirinale

di Valeria Arnaldi
Costruzioni geometriche dello spazio, il mondo dell'infanzia in primo piano, un erotismo marcato che osserva la bellezza preadolescenziale nei suoi momenti di distratto - e proprio per questo più sensuale - abbandono.





Sono circa duecento le opere che raccontano lavoro, ricerca e ispirazione di Balthus nella grande mostra a lui dedicata fino al 31 gennaio in due sedi, alle Scuderie del Quirinale e a Villa Medici. Alle Scuderie, Balthus. La retrospettiva, circa centocinquanta lavori per documentare l'intera carriera dnelle diverse fasi e nei temi portanti.



A cominciare dalla sua prima opera significativa, La Rue del 1933, che lui stesso definì “manifesto di un atteggiamento plastico”. Il confronto tra le opere evidenzia la vocazione dell'artista impegnato in una personale, ma silenziosa battaglia tanto all'Accademismo che al Surrealismo. Alla creazione dei lavori è dedicato l'iter di Villa Medici, Balthus. L'Atelier, che, con oltre cinquanta tra dipinti, disegni, foto, ricostruisce i sedici anni in cui l'artista ha lavorato negli ambienti della Villa.



All'esposizione si aggiunge la visita ad alcuni luoghi della Villa reinventati da Balthus, con percorso sonoro di ricordi di chi lo ha conosciuto. Per la prima volta, è aperta al pubblico la camera turca, raffigurata nell'omonimo quadro. Il fascino che Roma e, in generale, l’Italia esercitano su di lui è evidente sin dal primo soggiorno, nel 1926. Balthus non raffigura semplicemente ciò che vede, ma mostra ciò che sa scorgere al di là dell’immagine, nella straordinarietà dello sguardo d’artista.

Ultimo aggiornamento: Venerdì 30 Ottobre 2015, 10:12
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