Scuola, al via il nuovo anno tra l'ira
dei precari e quella degli studenti
di Lorena Loiacono
Il governo ha già immesso in ruolo poco meno di 38mila precari e, con l'ultima fase, si prevede il contratto a tempo indeterminato per oltre 50mila docenti. Ma il mondo della scuola rifiuta modalità e tempi delle assunzioni: due terzi dei neoassunti avranno la cattedra al Nord e, spesso, provengono dal Sud. Ed è la Lombardia la regione con maggiori cattedre di neoimmessi: ben 2586. Secondo le stime del Miur, inoltre, circa 7000 delle 9000 assunzioni proposte rappresenta infatti un trasferimento in altra regione.
Un esodo, così è stato ribattezzato dai sindacati che ora stanno preparando la protesta che infiammerà l'autunno. Le sigle sindacali Flc Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda hanno già lanciato una grande giornata di mobilitazione nazionale entro la prima metà di ottobre. «Bisogna riaprire la discussione e tenere unite le persone - ha spiegato Domenico Pantaleo, segretario Flc Cgil - perché la legge 107 divide. Per le immissioni in ruolo rivendichiamo che sia rispettato ciò che prevede la sentenza della Corte europea e quindi l'assunzione di tutto precariato».
Restano infatti ancora troppi supplenti, secondo le stime di Anief questo anno scolastico si aprirà comunque con circa 100mila supplenti in cattedra. Non restano a guardare gli studenti: «Il 23 settembre - annuncia Danilo Lampis dell'Unione degli studenti - terremo aperte le scuole per una notte bianca e il 9 ottobre saremo nelle piazze con sit in e cortei».
Oggi intanto il ministro Giannini sarà in Molise, per inaugurare l'anno scolastico che vede entrare in classe 8milioni e 822mila studenti: solo in Lombardia ce ne sono 1milione e 185 mila, seguono la Campania con 921mila iscritti, la Sicilia con 763mila e il Lazio con 741mila.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 14 Settembre 2015, 12:54
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