Aumentano gli studenti, gli insegnanti restano
invariati: allarme classi pollaio soprattutto al Sud

Aumentano gli studenti, gli insegnanti restano invariati: allarme classi pollaio soprattutto al Sud

di Lorena Loiacono
ROMA - Sovraffollate, spesso oltre i limiti di sicurezza, in una parola: pollai. Questo il ritratto delle classi della scuola italiana che si prepara a tornare tra i banchi, ancora una volta, senza docenti.





O, meglio, sempre con lo stesso numero di docenti da almeno due anni, circa 630mila, benché gli studenti nel frattempo siano aumentati di 64mila unità. Si tratterebbe di 3000 classi in più a cui non è corrisposto alcun aumento di cattedre. A lanciare l'allarme, sui dati del Miur (circolare 41/15 luglio, nota 2383), è il sindacato Anief. Secondo il documento ministeriale, i tagli più ingenti in base all'adeguamento dell'organico di fatto sulle ultime iscrizioni e bocciature arrivano al centro-sud: la Sicilia perde 504 cattedre, la Campania 387, la Puglia 340, la Calabria 183. Numeri negativi anche per la Basilicata, dove spariscono 58 posti, nel Molise 33, in Sardegna 27 e in Abruzzo 14.



Ad avere la peggio sono le regioni del centro sud: proprio dove l'Invalsi ha registrato un gap di competenze che arriva anche a 40 punti in meno e dove il tasso di abbandono scolastico è altissimo, con picchi fino al 40%. «Difficile fare calcoli numerici sulle cattedre - spiega Giorgio Rembado, presidente dell'Associazione nazionale presidi - esistono realtà diverse ed è da lì che bisogna ripartire. Le classi-pollaio a settembre ci saranno, come negli anni passati, così come ci saranno le aule con pochissimi alunni: il problema è che le singole scuole devono poter disporre di un organico funzionale su misura per loro. L'autonomia lo prevede, ma poi non viene mai applicato”.



Anche il ministro Giannini ha ammesso che in alcune regioni, in particolare al Sud, si è verificato uno sfasamento rispetto alla programmazione delle immissioni in ruolo prevista sul concorso del 2012: “degli 11.542 posti banditi, nell'anno 2013-2014 ne sono già stati immessi in ruolo 3.527, mentre quest'anno si procederà all'immissione degli ulteriori vincitori. Non posso ancora dare garanzie formali che saranno immessi tutti i restanti 8.015, ma posso dire chiaramente che questo è ciò a cui sto lavorando ogni giorno”.



Per l'Anief però non è sufficiente: “troppo poche le immissioni – spiega il segretario Marcello Pacifico - abbiamo calcolato che sono almeno 100mila i posti vacanti e utili. Di questi, quasi la metà riguarderebbe il sostegno, circa 20mila sono quelli assegnati fino al 31 agosto e 30mila riguardano i prossimi pensionamenti”.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 18 Luglio 2014, 13:13
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