Abusi sessuali e botte nella casa-famiglia:
cinque indagati. Cibo scaduto da mangiare

Abusi sessuali e botte nella casa-famiglia: cinque indagati. Cibo scaduto da mangiare

di Silvia Mancinelli
Nella casa degli orrori di Santa Marinella (la Onlus casa famiglia “Il monello mare”), gli ospiti avrebbero dovuto “rileggere il passato e progettare il proprio futuro, in uno spazio dove costruire il proprio pensiero e riprendere i percorsi evolutivi interrotti”.





Invece le indagini avrebbero scoperto che il responsabile (uno psicologo 55enne) molestava le ragazzine mentre la moglie (psicologa anche lei) picchiava e insultava gli altri minori con l’aiuto delle tre collaboratrici. Indagini della Squadra Mobile di Roma che, ieri mattina, si sono chiuse con cinque misure cautelari emesse dal gip di Civitavecchia su richiesta della stessa Procura nei confronti dell’uomo, ai domiciliari, e delle quattro donne sottoposte al divieto di dimora nella casa famiglia. Le accuse sono pesantissime: aggressioni fisiche e verbali da parte degli operatori, percosse, minacce, somministrazioni di cibo scaduto, di sedativi e tranquillanti senza alcuna prescrizione medica. Il 55enne è indagato per maltrattamenti aggravati, lesioni aggravate e violenza sessuale aggravata.



«Accuse infondate che saranno smentite - replicano i vertici della struttura tramite l’avvocato Vincenzo Dionisi -.
Procederemo fin da ora a fornire agli inquirenti tutti gli elementi anche documentali atti a smentire l'ipotesi accusatoria a nostro carico». Nella casa famiglia, chiusa e posta sotto sequestro, gli otto minori – tutti tra i 14 e i 17 anni – sarebbero stati maltrattati e picchiati. Palpeggiate le ragazzine. Proprio dal racconto disperato di una 15enne ad un’assistente sociale sono partite le indagini, poco meno di un anno fa. In mano agli agenti agli ordini di Luigi Silipo anche un video, girato da una ragazza con il cellulare, in cui si vede un altro giovane ospite picchiato dagli operatori della struttura. Nella sezione relativa agli operatori del centro, il 55enne Fabio T. figura come colui che si «occupa di problematiche relative al “crollo” di adolescenti e della famiglia». Ma è sempre lui, secondo le accuse, ad aver procurato delle lesioni ad una delle minori, poi accompagnata in ospedale per farsi medicare. Dal 1996 la struttura, come si legge anche sul sito del ‘Monello mare’, è “un centro residenziale socio educativo e di intervento per l'accoglienza e il trattamento di minori provenienti dall'area civile e penale, in convenzione con il ministero di Grazia e Giustizia”.

Ultimo aggiornamento: Giovedì 14 Maggio 2015, 07:05