Roma, problemi di sicurezza all'Umberto I:
sigilli nel reparto di urologia

Roma, problemi di sicurezza all'Umberto I: ​sigilli nel reparto di urologia

di Lorena Loiacono
Sigilli al policlinico Umberto I. E il nosocomio più grande di Roma finisce nuovamente nell'occhio del ciclone.





A scatenare l'intervento della magistratura sono stati i problemi di sicurezza sugli impianti elettrici ma tra la gente, in pochi minuti, si è diffuso un falso allarme per l'ebola. Un tam tam da un padiglione all'altro e le voci che si rincorrevano fin dentro il pronto soccorso: vedere entrare gli agenti al policlinico ha collegato immediatamente quell'emergenza a quel terribile virus che sta scuotendo mezzo mondo. Ma non era così. I soliti vecchi problemi dell'Umberto I hanno a che vedere con la sicurezza.



A finire sul banco degli imputati, ieri, è stata la sala operatoria di urologia, la sala che, per i pazienti sotto i ferri, costituisce l'anticamera prima di passare al reparto e alcuni macchinari: un frigorifero del centro trasfusionale, un angiografo nel reparto di neurotraumatologia e, nel IV padiglione, un apparecchio per l'endoscopia digestiva. Gli agenti sono entrati ed hanno messo i sigilli.



Per ora è tutto chiuso, nessuno può accedervi perché, secondo la magistratura, a rischio c'è la sicurezza, quella dei pazienti ma anche quella degli operatori che utilizzano i macchinari. Da ieri pomeriggio, quindi, le operazioni sono state inevitabilmente sospese così come gli esami diagnostici. Ed oggi si vedrà che cosa ne sarà del Policlinico. Ad annunciare battaglia è lo stesso direttore generale dell'Umberto I, Domenico Alessio, che non ci sta a far passare l'ennesimo allarme sul nosocomio: l'ultimo infatti risale ad appena un mese e mezzo fa. Era il 12 settembre quando per un incendio sono stati evacuati i pazienti della nuova clinica. Ed ora una nuova bufera.



«Ma non è così – replica Alessio – l'attività assistenziale non subirà alcun intoppo: la sala operatoria è destinata agli interventi di elezione, si tratta di operazioni programmate e saremo in grado di recuperarle. Anche perché domani (oggi ndr) saremo dal magistrato per chiedere l'immediato dissequestro portando con noi tutta la documentazione necessaria a testimoniare che l'impianto elettrico è già stato messo a norma con tanto di nulla osta rilasciato dal servizio di prevenzione e protezione del policlinico Umberto I. Abbiamo le carte in regola, il sequestro è un errore e ha le ore contate».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 24 Ottobre 2014, 08:35
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