Roma, cambia il destino delle monetine
delle fontane: ecco dove finiranno

Roma, cambia il destino delle monetine ​delle fontane: ecco dove finiranno

di Francesca Ortolani
Cambia il destino delle monete lanciate nelle fontane storiche a Roma: finiranno per rimpinguare le casse del Campidoglio e finanziare futuri restauri di monumenti e opere d'arte. E ora romani e turisti diventeranno mecenati della Capitale. La giunta capitolina ha dato l'ok ad una delibera che fa diventare il Comune di Roma esclusivo e legittimo proprietario delle monete lanciate nelle fontane della Città Eterna.





Tra queste: Piazza di Spagna, Piazza Navona, Piazza Barberini, Piazza della Rotonda, Piazza del Popolo, Piazza Colonna, Piazza Santa Maria in Trastevere, Piazza Mattei, Piazza Esedra, Piazza dell'Acqua Paola (Gianicolo), Via del Babuino, Piazza del Quirinale, Piazza Madonna dei Monti, Piazza Santa Maria Maggiore. La delibera prevede anche «di affidare ai competenti Uffici della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali lo svolgimento delle attività necessarie alla predisposizione, e alla successiva installazione nei pressi di ciascuna delle fontane poste nei siti sopra indicati, di adeguata cartellonistica dalla quale risulti che il lancio di monetine negli invasi delle fontane medesime è da considerarsi quale atto devolutivo in favore di Roma Capitale». Ovviamente l'indebita sottrazione delle monete da parte di terzi non autorizzati configura il reato di furto, previsto e punito a norma di legge.



Le risorse recuperate dalle monetine saranno destinate al finanziamento degli interventi conservativi del patrimonio storico-artistico. «Questa delibera disciplina la raccolta delle monetine nelle fontane storiche - commenta l'assessore alla Cultura Giovanna Marinelli - Queste monete verranno recuperate dalla Sovrintendenza e finalizzate al restauro dei monumenti. È un processo non così semplice come potrebbe sembrare pesché le monetine vanno raccolte, selezionate, pulite e infine contate dalla Banca d'Italia, che trasferisce alla Sovrintendenza tutte le monete già in euro e poi il corrispettivo della conversione delle valute straniere. È un modo per mettere a regime le donazioni che vengono fatte e che saranno destinate al restauro del patrimonio culturale e archeologico». «La Fontana di Trevi non rientra tra queste - precisa Marinelli - perché c'è una convenzione con la Caritas»
Ultimo aggiornamento: Giovedì 22 Ottobre 2015, 09:26
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