Pompi, il "re del Tiramisù" di Roma chiude:
"Vendiamo ai cinesi, colpa del Municipio"

Pompi, il "re del Tiramisù" di Roma chiude: "Vendiamo ai cinesi, colpa del Municipio"
ROMA - Il "re del Tiramisù" di Roma, Pompi, chiude. A darne l'annuncio è la stessa pasticceria che all'interno del negozio ha affisso un cartello nel quale, polemicamente, addossa le colpe della chiusura al municipio.

«Recessione è quanto il tuo vicino perde il lavoro. Depressione è quando lo perde un tuo familiare. Panico quando lo perdono tutti i tuoi dipendenti, 60. Grazie a questo lungimirante Municipio, alle vie limitrofe e ai residenti, i cittadini non avranno più il loro punto di ritrovo a cui erano abituati da 54 anni!. Avranno tranquillità e più tempo per imparare il cinese vista la prossima apertura, dopo la nostra storica attività romana, di un bazar o ristorante cinese».



La colpa sarebbe del municipio e del continuo pattugliamento anti- sosta che ha portato l'attività di Pompi a voler chiudere.

Come il proprietario ha riportato a Repubblica la storica pasticceria ha visto reggistrare perdite giornaliere per 4 mila euro a causa proprio del "problema parcheggi".



Su Pompi sono piovute anche polemiche in merito alla frase detta riguardo l'attività che prenderà il suo posto: «Nessun razzismo, per carità. Il mio voleva essere uno sfogo contro il municipio che non mi ha permesso di continuare a lavorare serenamente».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 13 Ottobre 2014, 09:42
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