Ostia, sigilli al porto turistico: sequestrati
400 milioni, arrestato il presidente Balini -Foto

Sigilli al porto turistico di Roma: sequestro da 400 milioni. Quattro in manette, anche il presidente Balini

di Davide Manlio Ruffolo
Associazione a delinquere, bancarotta fraudolenta, riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori. Con queste accuse, a seconda delle posizioni, sono finiti agli arresti Mauro Balini (presidente del porto turistico di Ostia) e tre suoi fedelissimi collaboratori. Quest'ultimi, scrive il gip nell'ordinanza con cui sono state emesse le misure di custodia cautelare, vengono però definiti come delle “teste di legno”.





L'operazione, scattata all'alba di ieri, è stata realizzata dai finanzieri del Comando Provinciale di Roma, coordinati dal procuratore aggiunto Nello Rossi. Nel corso del blitz sono stati posti i sigilli al Porto Turistico di Ostia e, subito dopo, sono stati sequestrati anche i posti barca, i parcheggi, le strutture amministrative, quelle commerciali, le aree portuali, le quote societarie e, in ultimo, diversi conti correnti. Un maxi sequestro, dal valore commerciale di oltre 400 milioni di euro, che torna a scuotere la capitale, sempre più travolta da scandali. Ma il porto «continuerà a funzionare» ha rassicurato Nello Rossi, nel corso della conferenza stampa in cui è stata spiegata l’operazione, dato che «sono stati nominati dal giudice due amministratori e dovranno volgarmente tenere aperto il porto per garantire l'attività delle strutture commerciali e ricettive presenti».







In relazione al maxi blitz della GdF, Alfonso Sabella (assessore alla Legalità di Roma Capitale) ha dichiarato: «La musica a Roma è cambiata, con la magistratura adesso c'è poco da scherzare. Le regole esistono e si rispettano: chi sbaglia paga». Da quanto si apprende Mauro Balini, imprenditore del settore turistico e immobiliare, in realtà, è un nome già noto agli inquirenti. Nel luglio del 2013, infatti, spuntava all'interno delle carte dell'inchiesta denominata “Nuova alba” che aveva portato all'arresto di 51 persone e, contestualmente, alla decapitazione dei vertici delle famiglie mafiose del litorale romano. «Si può plausibilmente ritenere che Balini sia il gestore delle attività economiche e finanziarie facenti capo a una delle strutture criminali insediate nel territorio di Ostia e che costituisca anzi il terminale, apparentemente legale, di quegli interessi criminali», scrive il Gip Maria Grazia Giammarinaro. E la Direzione Distrettuale Antimafia ipotizzava che i clan del lido volessero mettere le mani sul Porto.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 30 Luglio 2015, 09:04