Mense scolastiche, i genitori bocciano il menù
europeo: "Piatti ridotti, scadenti e pericolosi"

Mense scolastiche, i genitori bocciano il menù ​europeo: "Piatti ridotti, scadenti e pericolosi"

di Lorena Loiacono
È il piatto della discordia, che fa litigare le mamme con il Comune di Roma e porta a tavola nelle mense scolastiche wurstel e patatine fritte. Poche. Accade infatti che nelle scuole di Roma, i bambini si ritrovino alle prese con piatti tipici di menù europei: un progetto, il Viva l'Europa voluto dall'ex assessore alla scuola Alessandra Cattoi in occasione del semestre di presidenza italiana, che prevede 15 piatti internazionali per due o tre giorni al mese.





A mensa, i bambini si ritroveranno Croque monsieur dalla Francia, Fish and chips dal Regno Unito, Gulasch dall'Ungheria, paella valenciana dalla Spagna, Wiener schnitzel dall'Austria. Finora hanno visto soltanto pollo fritto e patatine, in quanto piatto tipico dell'Irlanda, e wurstel e patatine. A detta delle mamme, oltre ad essere cibo preconfezionato, è anche scarso.



La protesta, con tanto di foto e commenti al vetriolo, dilaga sui social network e vede in prima fila il gruppo consiliare del M5S: le famiglie insorgono contro piatti ridotti, materie prime scadenti e cibi preconfezionati. Ma non si tratta solo di polemiche politiche, in seno al Campidoglio. La bocciatura infatti arriva anche dal Gambero rosso che, dalla sua pagina facebook ufficiale, chiede: «Vi piacciono questi piatti? No? Neppure a noi! Peccato che vengano regolarmente serviti nelle scuole romane da un po' di tempo». E i commenti arrivano a valanga: «I wurstel tagliati a tondini sono pericolosissimi, basta fare un corso di disostruzione delle vie aeree per saperlo» e ancora «Mio figlio torna a casa con la fame, meglio la pasta».



C'è anche chi condanna il cibo da fast food. E allora oggi il neoassessore alla scuola, Paolo Masini, incontrerà le imprese di ristorazione per fare chiarezza e monitorare le quantità del cibo portato a tavola nel menù europeo: «Il progetto è interessante – spiega Masini - va approfondito con maestre e genitori per farlo conoscere meglio alle famiglie». Per quanto riguarda la qualità, va specificato che la dieta delle mense comunali è regolamentata dal lavoro di un'apposita equipe di nutrizionisti. Ma l'esperimento, per ora, non sembra aver dato i suoi frutti ricalcando, di fatto, la bufera che investì i menù etnici di veltroniana memoria quando nel 2007, sulle tavole delle scuole elementari, arrivavano addirittura pollo alle mandorle al couscous, budino di latte di riso o zuppa di barbabietole. Anche in quel caso, i piatti spesso tornavano indietro senza che i bimbi ne avessero toccato una briciola.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 21 Gennaio 2015, 08:27
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