Centurioni in rivolta: "Soluzione o sarà guerra".
Urla e saluti nazisti alla Fontana di Trevi -Foto

Centurioni in rivolta: "Soluzione o sarà guerra". ​Urla e saluti nazisti alla Fontana di Trevi
ROMA - "Soluzione o guerra". Centurioni pronti alla battaglia dopo che il commissario straordinario di Roma Francesco Paolo Tronca ha firmato il provvedimento che mette 'fuorilegge' le foto con i turisti davanti ai principali monumenti della capitale. Davanti a una Fontana di Trevi deserta questa mattina alcuni di loro, in abiti civili, hanno messo in atto una vera e propria 'rivolta'.



Tra urla, proteste choc e saluti romani, i manifestanti se la sono presa con il neocommissario, 'colpevole' di averli lasciati dall'oggi al domani senza un lavoro. «Tronca trovi una soluzione o è guerra», è il leit motiv che si sente ripetere praticamente da tutti i presenti, che si dicono pronti a proteste anche clamorose. E infatti ecco che c'è chi provocatoriamente parte col braccio teso di hitleriana memoria. «Sì, facciamo il saluto nazista - a chi glielo chiede -, tanto qua ormai siamo in un regime, ci adeguiamo. La cosa che fa rabbia è che ci sono bangladesh e zingari ovunque ma se la prendono con noi che siamo romani». Uno dei centurioni 'in borghese' a un certo punto indossa l'armatura, in una sorta di 'sfida' ai vigili presenti. Immediatamente scattano per lui l'identificazione e la sanzione, una multa da 400 euro. Un altro allora si mette in posa davanti a una chiesa con l'elmo in mano a chiedere l'elemosina insieme a una mendicante. Non sanno cosa fare per mostrare la loro disperazione.

È furioso Andrea Moscato, centurione da 15 anni: «Noi ora ci arrampichiamo in questa fontana appena rifatta -urla- perché questo è un abuso di potere. Tu mi devi avvisare prima, così io posso cercarmi un altro lavoro, non mi puoi dire: 'da domani non lavori più!'. Io ho un bambino di pochi mesi da mantenere», si dispera. «Tronca pensi a pulire Milano che è piena di droga - dice Ciro, da quattro anni centurione 'di stanza' a Fontana di Trevi - altrimenti andiamo noi a Milano sotto il Duomo». La sensazione è quella di essere abbandonati, spiega Ciro: «I vigili che ci hanno fermato ci hanno detto che dobbiamo andare alla Caritas a mangiare, che sono problemi nostri», dice, amareggiato.

Gli ex centurioni chiedono che sia trovata una soluzione in tempi brevi. «Se ci fanno lavorare nelle vie limitrofe per noi va bene altrimenti metteremo un avvocato. Nel decreto il divieto è nelle piazze monumentali», sottolinea all'Adnkronos Pacifico Sed, anche lui operativo a Fontana di Trevi da ben 14 anni. «Non siamo noi il degrado di Roma, i veri ladri sono quelli di Mafia Capitale, quelli che accusano noi», sottolinea ancora Andrea Moscato, che, facendosi portavoce della categoria, chiede a Tronca «un incontro per trovare una soluzione». E al commissario prova a suggerire un'idea: «Basta regolarizzarci».

«NOI LICENZIATI IN TRONCO» «Mi sento come chi viene licenziato senza motivo e da un momento all'altro». Così Pacifico «da 14 anni centurione» a Roma commenta il divieto firmato ieri dal commissario Francesco Paolo Tronca alla sua attività. Insieme ad un gruppetto di «colleghi» Pacifico ha protestato questa mattina a Fontana di Trevi ma solo uno degli ormai ex centurioni si è presentato nel tipico abito dei militari romani. «Siamo venuti qui a Fontana di Trevi in gruppo per capire la situazione - dice Ciro - ma solo io mi sono vestito da centurione e mi hanno sequestrato l»armatura'. Tutti i venditori abusivi del Bangladesh continuano a vendere gli ombrelli dappertutto davanti ai pubblici ufficiali e io non posso lavorare? Io faccio questo lavoro da quattro anni e non avevo mai avuto segnalazioni prima. In tutta Roma - continua - saremo meno di 50 e di certo non siamo noi il problema della città che ha subito la vergogna di Mafia capitale. Che faremo? Lavoreremo nelle strade limitrofe alle grandi piazze, lontani dai monumenti, lì lo possiamo fare«.

SEQUESTRATI I RISCIÒ Spariti i centurioni e i risciò dal centro di Roma dopo le ordinanze firmate ieri dal commissario di Roma Francesco Paolo Tronca che li vieta a tutela «della sicurezza urbana e del decoro». Stamani davanti al Colosseo ci sono solo turisti, vigili e forze dell'ordine tra cui la Guardia di Finanza. A quanto si apprende stamani sarebbero stati sequestrati alcuni risciò sia nei pressi dell'Anfiteatro Flavio sia a piazza di Spagna. L'ordinanza firmata dal commissario straordinario vieta di fatto i cosiddetti «saltafila», ovvero «l'attività su suolo pubblico di intermediazione e promozione di tour turistici e vendita di biglietti per l'accesso a musei e siti di interesse storico, artistico o culturale, in quanto attività lesive anche dei princìpi di leale concorrenza commerciale».

Nessuna traccia di centurioni in costume nemmeno al Pantheon e in altre importanti aree del centro storico romano. In mattinata i vigili hanno sequestrato dei risciò a piazza Venezia. Diverse le reazioni di romani e turisti alla novità: «A noi non davano fastidio, erano carini - commentano tre donne provenienti da San Marino e di passaggio al Colosseo -. Magari andavano solo organizzati dal Comune». «Non ci hanno mai disturbate, ma in un momento come questo dove bisogna tenere tutto sotto controllo è un provvedimento comprensibile», dicono due spagnole. «È normale che stamane non ci siano - sottolinea invece un romano -. È il primo giorno del divieto e piove, bisognerà vedere che succede tra qualche giorno, con il sole».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 26 Novembre 2015, 18:17
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