Quirinale, scoperta una casa arcaica: ecco come
cambiano i confini dell'antica Roma -Guarda

Quirinale, scoperta una casa arcaica: ecco come cambiano i confini dell'antica Roma

di Valeria Arnaldi
Basamento di blocchi di tufo, pianta rettangolare probabilmente articolata in due ambienti, tracce di muri di legno rivestiti con intonaco di argilla, tetto di tegole e, a precedere l'ingresso, le tracce dell'esistenza di un portico. Nascosta per secoli nel cuore di Roma, sul Colle del Quirinale tra via Veneto e la Stazione Termini, un'antica dimora, datata agli inizi del VI secolo a.C., ora potrebbe rivoluzionare la mappa della città, aprendo anche a riletture del suo sviluppo.











La scoperta - secondo gli archeologi, la più importante degli ultimi anni - è stata effettuata poche settimane fa, ma resa pubblica solo ieri: l'abitazione è stata rinvenuta durante gli scavi di archeologia preventiva effettuati dalla Soprintendenza all'interno di Palazzo Canevari, ex-Istituto Geologico, in largo Santa Susanna, fronteggiato dal monumento contemporaneo che Pietro Consagra volle dedicare all'antico, intitolandolo al dio Giano. Un vero e proprio tesoro che Roma ha custodito gelosamente, tutelandolo in modo straordinario, che ha sorpreso la scena archeologica romana, non solo per lo stato di conservazione, ma anche e soprattutto per la sua posizione. Si riteneva, infatti, che la zona in epoca arcaica ospitasse una necropoli. La presenza di una casa coeva alle mure serviane ribalta le conoscenze, imponendo nuovi studi e letture dello spazio urbano e sociale tra VI e V secolo a.C.. Già nel 2013, durante gli scavi condotti nell'edificio per una serie di sondaggi, era stato portato alla luce un enorme tempio databile all'inizio del V secolo. Un ritrovamento importante, ma compatibile con gli studi e le interpretazioni dell'area, che aveva però sollecitato l'attenzione della Soprintendenza. La presenza, poco distante dal tempio, della struttura ad uso abitativo, ora sembra raccontare, o quantomeno suggerire, una storia ben diversa da quella nota.



A “parlare” è anche il tipo di costruzione, abitazione domestica di una famiglia di alto rango, a giudicare dai reperti rinvenuti e dalle comparazioni con altre simili riportate alla luce nel Lazio. L'ipotesi è che ad occuparla fosse la famiglia interessata alla gestione dell'area di culto, già prima della costruzione del tempio. Costruzione quest'ultima che, abbinata all'abbandono della casa, testimonierebbe il nuovo utilizzo dell'area ma anche, probabilmente, l'importanza dell'area, divenuta nel tempo tale da necessitare la costruzione di una struttura monumentale adibita, appunto, al culto. Intanto, si studia come assicurare valorizzazione della struttura e sua fruizione, compatibilmente con la vita contemporanea dell'edificio, di proprietà della Cassa Depositi e Prestiti che si è fatta carico degli scavi.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 10 Settembre 2015, 09:34
© RIPRODUZIONE RISERVATA