Tetti puliti, via antenne nei pressi di scuole
e ospedali: ecco il piano del Campidoglio

Tetti puliti, via antenne nei pressi di scuole ​e ospedali: ecco il piano del Campidoglio

di Flavia Scicchitano
Stop alle antenne della telefonia mobile su ospedali, asili nido e parchi giochi. Non ne saranno montate di nuove e le vecchie saranno spostate. Inoltre gli impianti saranno vietati anche sugli edifici abusivi. Arriva il piano regolatore contro le antenne di telefonia mobile, approvato ieri dall'Assemblea capitolina per combattere l'elettrosmog.





«Roma mette ordine all'esposizione selvaggia ai campi elettromagnetici - dichiarano gli assessori comunali all'Ambiente, Estella Marino, e alla Rigenerazione Urbana, Giovanni Caudo -. Si segna un punto a favore del decoro urbano, della salute pubblica e della tutela dell'ambiente». Il nuovo piano - a prima firma della consigliera comunale di Sel Gemma Azuni e del presidente della commissione Ambiente Athos De Luca (Pd) - vieta l'installazione di impianti su siti sensibili, ospedali, case di cura e di riposo, scuole, asili nido, oratori, orfanotrofi, parchi giochi, anche edifici costruiti abusivamente e obbliga a delocalizzare quelli esistenti.



Per minimizzare l'esposizione ai campi elettromagnetici si privilegiano le aree libere, non edificate o a carico urbanistico basso, gli immobili per attività commerciali o complessi alberghieri, accorpamenti di impianti su strutture di supporto comuni, installazioni interrate o sugli edifici più alti. Il provvedimento dota Roma anche di un registro cittadino delle antenne e di un osservatorio sull'inquinamento elettromagnetico.



Il piano antenne e le centraline dislocate sul territorio saranno pubblicati sul web. «Finisce il periodo di anarchia in cui le compagnie di tlc hanno imposto le regole in ogni quartiere della città - commentano i comitati romani contro l'elettrosmog - Roma si lascia alle spalle due decenni in cui ha subito gli effetti della diffusione incontrollata nel territorio urbano ed extraurbano di impianti di radiodiffusione e telefonia mobile. Il regolamento assorbe e supera il protocollo d'intesa del 2004 che ha prodotto l'incremento del fenomeno di antenna selvaggia, condannando la Capitale, con le sue oltre 5mila antenne a discarica elettromagnetica nel contesto europeo».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 15 Maggio 2015, 07:58
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