De Luca, eletto presidente della regione Campania a fine maggio, può dunque governare e nominare la nuova Giunta. La sentenza ha valore temporaneo in attesa di una nuova pronuncia prevista per il 17 luglio. Quasi sicuramente il tribunale confermerà la decisione ma poi toccherà alla Corte Costituzionale pronunciarsi sulla legge Severino in ottobre. Il giudice di Napoli ha ritenuto che non sia ammissibile «vanificare» la scelta degli elettori parlando di «conseguenze sovversive di una democrazia rappresentativa». Per il Tribunale, dunque, «occorre conservare il risultato elettorale, a tutela degli eletti ma soprattutto del diritto degli elettori ad essere governati dai propri rappresentanti democraticamente eletti».
La sentenza fa esultare De Luca: «Si ripristina il rispetto della volontà popolare». Insorge invece Forza Italia, che vede nella sentenza una «nuova conferma, dopo la vicenda analoga del sindaco de Magistris, che l'unica e vera finalità della legge Severino era espellere il presidente Berlusconi dall'assemblea del Senato e impedirne la possibile ricandidatura. Una legge “contra personam”». Il centrodestra chiede dunque una revisione della legge Severino – che prevede l'immediata sospensione dall'incarico per gli amministratori pubblici condannati anche solo in primo grado per una serie di reati – ma anche il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone sostiene che la legge abbia “bisogno di correzioni”.
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Regione #Campania, accolto il ricorso di De Luca: può governare
Posted by Leggo - Il sito ufficiale on Giovedì 2 luglio 2015
Ultimo aggiornamento: Venerdì 3 Luglio 2015, 08:18