Manovra, ecco i tagli alle Regioni sulla sanità.
Cantone: "Sbagliato alzare il tetto dei contanti"

Manovra, ecco i tagli alle Regioni sulla sanità. Cantone: "Sbagliato alzare il tetto dei contanti"

di Lorena Loiacono
ROMA - La partita è ancora tutta da giocare. La legge di Stabilità, infatti, in settimana potrebbe ricevere bocciature e stravolgimenti, sotto il fuoco dello stesso Pd che sui temi più caldi si sta spaccando: il possibile taglio sulla Sanità, il canone Rai e il tetto per i contanti.





A scuotere i camici bianchi è l'articolo 46 della bozza di legge in cui sono previsti tagli alle Regioni per 1,8 miliardi di euro per il 2016. A cui seguiranno ulteriori tagli per 3.980 milioni di euro per il 2017 e 5.480 per ciascuno degli anni 2018 e 2019. Lo scorso anno furono ridotti di 4 miliardi i fondi per le Regioni che, a loro volta, tagliarono inevitabilmente sulla sanità per 2,35 miliardi. Se la linea dovesse essere la stessa, la sanità nei prossimi 12 mesi perderebbe circa un miliardo. E molto di più nei prossimi 4 anni.

«Da quanto apprendiamo dalle bozze di legge di Stabilità - denuncia Massimo Cozza, Fp Cgil medici - si nasconde un ulteriore drammatico taglio alla sanità di circa un miliardo di euro, dopo quelli previsti al fondo sanitario nazionale, con la drastica riduzione delle prestazioni ai cittadini. Si sta cancellando progressivamente il diritto alla salute».



E allora, sui tagli alle Regioni che provocheranno le barricate da parte dei Governatori anche di maggioranza, i sindacati insorgono e il dissenso fa il coro con la minoranza del Pd, già sul piede di guerra. Creando una netta divisione in Parlamento: «Giusto tagliare le tasse - ha commentato l'ex segretario Bersani - ma non facendo un favore ai più ricchi. Il testo va contro la Costituzione».

A provocare polemiche anche l'innalzamento del tetto all'uso dei contanti, da 1000 a 3000 euro, definito «un regalo agli evasori» contro cui si schiera anche il commissario anticorruzione, Raffaele Cantone che lo definisce una «scelta sbagliatissima». Si prepara a una stroncatura anche la possibilità di inserire il canone Rai in bolletta elettrica: la norma, bocciata su più fronti compreso quello dei gestori, potrebbe infatti essere stralciata. I ricorsi che arriverebbero a pioggia, anche a fronte delle multe da 500 euro previste per i trasgressori, fanno traballare la norma. Ancor prima dell'approvazione del testo, della bufera di emendamenti e dell'arrivo in commissione bilancio.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 19 Ottobre 2015, 13:50
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