Spese pazze Lombardia, dall'iPhone al Mojito:
rinviati a giudizio Bossi jr e Nicole Minetti

Spese pazze Lombardia, dall'iPhone al Mojito: rinviati a giudizio Bossi jr e Nicole Minetti

di Benedetta Dalla Rovere
Sono 56 i consiglieri ed ex consiglieri regionali rinviati a giudizio per le “spese pazze” al Pirellone. Sono accusati di aver utilizzato, tra il 2008 e il 2012, i fondi pubblici assegnati ai gruppi in Lombardia per spese personali, tra le quali l’acquisto di Nutella, gratta e vinci o cartucce da caccia, cene a base di aragosta e sushi, iPad e telefoni e perfino i feltrini da mettere sotto le sedie. Il tutto per circa tre milioni di euro.





A decidere che dovranno affrontare il processo è stato il gup Fabrizio D’Arcangelo al termine dell’udienza preliminare. Tra coloro che il 1° luglio dovranno comparire davanti ai giudici ci sono anche Renzo Bossi e Nicole Minetti, che tra gli scontrini presentati per chiedere il rimborso aveva portato anche quello del libro di Paolo Guzzanti Mignottocrazia. Tra gli imputati anche gli ex assessori della giunta Formigoni Romano Colozzi, Massimo Buscemi e Giulio Boscagli, l’ex presidente del consiglio regionale, il leghista Davide Boni e il collega di partito Stefano Galli. Per le opposizioni sono stati rinviati a giudizio Chiara Cremonesi, Luca Gaffuri ed Elisabetta Fatuzzo.



Quattro imputati avevano scelto il rito abbreviato. Il gup ha condannato a due anni di reclusione Carlo Spreafico (Pd) e Alberto Bonetti Baroggi (Pdl), che ha restituito alla Corte dei Conti la cifra contestata. Un anno e mezzo di carcere è la pena che a inflitto a Angelo Costanzo (Pd). Assolto, invece, per un vizio procedurale Guido Galperti, attuale deputato del Partito Democratico. Le motivazioni verranno depositate entro 15 giorni. Prosciolti sempre per vizio procedurale gli ex assessori Gianni Rossoni e Mario Scotti e l’ex capogruppo del Pd Carlo Porcari.



Stralciata, infine, la posizione dell’ex assessore Franco Nicoli Cristiani che ha chiesto di patteggiare una pena di 2 anni e 2 mesi in continuazione con la condanna già patteggiata per la vicenda della discarica di Cappella Cantone.

La sua richiesta verrà valutata domani da un altro giudice.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 29 Aprile 2015, 10:05
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