Milano, nasce l'app anti-stalking. Si può registrare il diario delle persecuzioni
di Daniela Uva
Nel 2008 erano stati 85. Ben 690 quelli trattati, dal 2010 a oggi, dallo sportello anti stalking di Telefono Donna attivo a Milano. I numeri dell'emergenza dimostrano come le aggressioni contro le donne, e i femminicidi, siano in costante aumento sul territorio.
Per questo proprio il centro di ascolto e consulenza per la donna e la famiglia ha appena lanciato una nuova app. Si chiama Stop stalking, realizzato con Asl Milano, segue il manuale cartaceo pubblicato lo scorso 8 marzo. Il programma è gratuito, disponibile per gli smartphone Apple e Android, e rappresenta una guida utile per difendersi. Ma permette anche di segnalare situazioni di pericolo in tempo reale. «È un modo per rendere più efficace la lotta ai molestatori e persecutori. Perché si mette la vittima in condizione di agire tempestivamente e senza ripensamenti che possono compromettere la sua incolumità», spiega la fondatrice di Telefono Donna, Stefania Bartoccetti.
I numeri sono preoccupanti in città, come nel resto della Lombardia. Le vittime dello stalking sono, nel 59 per cento dei casi, persone comprese fra 26 e 45 anni. Sono donne – 84 per cento dei casi – per lo più single (48 per cento). Secondo gli ultimi dati forniti da Telefono Donna, nel 61 per cento dei casi queste ragazze lavorano come impiegate e sono italiane, proprio come i loro aggressori. Vengono colpite con atti di violenza fisica, ma anche con micacce alle persone a loro più vicine. Per contrastare il fenomeno è scesa in campo anche Regione Lombardia. «Abbiamo deciso di destinare un milione di euro, a partire dal 2013, al tema della violenza sulle donne – conferma l'assessore alla Casa e alle Pari opportunità, Paola Bulbarelli -. Il nostro obiettivo è arrivare a 44 centri anti violenza in tutto il territorio entro la fine del mandato. Attualmente ce ne sono una ventina. Sono davvero troppo pochi».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 31 Ottobre 2014, 09:19
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