Blitz contro i comitati No-Expo: al Giambellino trovate mazze rinforzate e picconi, allarme per l'inaugurazione -Foto

Blitz contro i comitati No-Expo: al Giambellino trovate mazze e picconi, allarme per l'inaugurazione

di Salvatore Garzillo
Che l’Expo sia un’occasione di scambio internazionale lo ha dimostrato l’operazione della Digos di ieri mattina. Tra le 26 persone portate in questura solo sei sono italiani, il resto sono 16 francesi e 4 tedeschi, uno dei quali arrestato per detenzione di materiale esplodente.







Gli agenti li hanno svegliati all’alba in diversi appartamenti di via degli Apuli, quartiere Giambellino, una zona abituata alla polizia per gli sgomberi di case Aler. Questa volta invece gli investigatori sono andati sapendo di trovare un altro tipo di occupanti. Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati 20 martelletti frangivetro, petardi e artifizi pirotecnici, mazze di legno, fionde, maschere antigas, mazze con punta in ferro. Tutto il kit per “inaugurare” l’Esposizione. Mancavano solo le molotov, che però sono state trovate successivamente in un’auto con targa tedesca parcheggiata nei pressi di via Odazio e ritenuta in uso al tedesco arrestato. All’interno c’era una scatola che conteneva una tanica di benzina, bottiglie, pezzi di stoffa, un imbuto e carta igienica, un estintore, guanti, scarpe chiodate e aste con punte in ferro.

Per i residenti l’azione è stata considerata «un’inutile provocazione che a pochi giorni dall’Expo non fa che aumentare la tensione». In realtà la decisione della Digos rientra nel piano di monitoraggio e azione preventiva in vista del corteo No Expo in programma per il primo maggio. Per di più, gli investigatori avevano saputo da fonte certa che negli appartamenti avrebbero trovato «materiale interessante».



In mattinata gli agenti hanno anche sgomberato lo spazio sociale “Base di solidarietá popolare” in via Odazio (a circa cento metri di distanza) che era il punto di ritrovo di un gruppo anarchico. Leggera tensione tra questi ultimi e i poliziotti in tenuta antisommossa ma non si è mai arrivati a un vero scontro fisico. Terminate le operazioni di sgombero - anche con una gru con braccio meccanico - la situazione è tornata alla calma fino alle 18,30, quando una cinquantina di contestatori è partita in corteo dalla vicina piazza Tirana. Un paio di isolati in marcia e qualche slogan, poi tutto è finito: forse hanno preferito conservare le energie per i prossimi giorni di protesta.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 29 Aprile 2015, 10:04
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