La banda dell'acido non risponde al gip:
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La banda dell'acido non risponde al gip: "Potevano e volevano colpire ancora"

di Benedetta Dalla Rovere
Non vogliono parlare e sono spaventati dalle nuove accuse Alexander Boettcher, Martina Levato e Andrea Magnani. Nel corso dell'interrogatorio di garanzia a San Vittore davanti al pm Marcello Musso ed al gip Giuseppe Gennari, che ha firmato una nuova ordinanza custodia cautelare per la “banda dell'acido”, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.





Alexander e Martina sono stati arrestati il 28 dicembre, subito dopo l'aggressione a Pietro Barbini, ex compagno di liceo della ragazza, al quale hanno cercato di cancellare la faccia con l'acido. Magnani, loro complice, dal 2 febbraio è rinchiuso ad Opera. Adesso sono accusati di associazione a delinquere per aver organizzato anche gli agguati allo studente Stefano Savi, colpito per errore, e al fotografo Giuliano Carparelli, salvo perché si è riparato con un ombrello. Martina, poi, deve rispondere anche del tentativo di evirazione di Antonio Margarito, un compagno di università con il quale aveva avuto un flirt nell'estate 2013.











L'obiettivo della banda, spiega il gip Gennari nell'ordinanza, era quello di “purificare” il rapporto tra Alex e Martina, punendo tutti gli uomini che si erano avvicinati a lei. I tre hanno agito con una spietatezza che li rende più pericolosi di «mafiosi, 'ndranghetisti, rapinatori a mano armata, terroristi pronti a uccidere persone inermi, assassini di professione», prosegue il magistrato, perché «mai si è avvertita una percezione di così intenso pericolo» che «è il prodotto del vuoto che pervade l'animo dei tre protagonisti e che li spinge ad agire con uno sprezzo assoluto per i fondamentali valori comuni alla specie umana». Se non fossero stati fermati, infatti, avrebbero continuato a colpire. Quattro erano le persone già finite sulla lista degli obiettivi successivi da “purificare”.
Ultimo aggiornamento: Martedì 21 Aprile 2015, 08:43
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