Andrea, 28 anni e una laurea, diventa clochard:
"Adesso dormo sotto i portici a San Babila"
Mantiene però cura di se stesso. Sempre pulito con la barba fatta, capelli in ordine, il cappotto scuro e la borsa ventiquattrore. "Laureato nel 2009, ho iniziato a lavorare a 20 anni - spiega Andrea - in una società che produce cartucce filtranti per altre aziende, mi occupavo di contabilità: impiegato amministrativo contabile". Poi il salto, prima del tracollo. "Sono stato assunto da una multinazionale - prosegue - che mi ha affidato tutto il ciclo passivo della contabilità. Dopo 4 anni è fallita, dalla sera alla mattina mi sono trovato senza lavoro".
Finiti i risparmi è finito anche il contratto di affitto della casa. Qualche lavoretto come cameriere, poi la strada e la mensa. "Vivo in strada da maggio 2014. L’aspetto più incredibile è che in strada riscopri gli istinti più primitivi: il primo pensiero è mangiare, poi coprirsi e dormire. Non in dormitorio, però. Lì non mi sento sicuro". Nel pomeriggio in biblioteca a mandare curriculum, ma le sue capacità lo frenano: "Nelle agenzie interinali mi dicono che ho troppe qualifiche per i mestieri che girano". Paradossi dell'Italia.
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 22 Gennaio 2015, 10:42
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