Caso Yara, spunta "ignoto 2" dall'esame del dna mitocondriale
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Milano - Dopo 'Ignoto 1' spunta anche 'Ignoto 2' nell'inchiesta sull'omicidio di Yara Gambirasio. Un'ipotesi che emergerebbe leggendo una tabella dei Ris contenuta nella relazione in possesso dell'Adnkronos firmata il 5 gennaio scorso da Carlo Previderè, ricercatore responsabile del laboratorio di genetica forense dell'Università di Pavia e incaricato dal pm di Bergamo Letizia Ruggeri di analizzare i capelli e i peli trovati sul corpo della vittima. A pagina 110 si riporta l'analisi della traccia mista, Dna di Yara e del presunto assassino, trovata sugli slip e della vittima e considerata da sempre quella più ricca di informazioni (traccia 31G20, ndr) per arrivare alla verità sul delitto della 13enne avvenuto il 26 novembre 2010. A fronte di quantità «significativamente elevate di Dna maschile in tali campioni (circa il 70% nel campione 31G20)» per cui si riesce a risalire a 'Ignoto 1', l'analisi mitocondriale evidenzia una «componente maggioritaria» riferibile a Yara e una minoritaria di «difficile interpretazione», si legge. Situazione «apparentemente in contraddizione rispetto a quanto atteso dalle analisi genetiche su campioni biologi commisti» a cui l'esperto tenta di dare una spiegazione.
Ci può essere «un numero di mitocondri diverso nelle cellule delle due componenti (vittima e indagato), nel caso in cui queste provengano dallo stesso tessuto biologico (per esempio sangue vittima e sangue indagato)», scrive Previderè nella sua relazione. Per fare un'ipotesi: il profilo mitocondriale di Yara può aver 'copertò quello di 'Ignoto 1'. Ma la spiegazione sembrerebbe non reggere: non è che la stringa di Bossetti è 'menò presente perchè coperta o degradata, il suo profilo mitocondriale non c'è. E lo scrivono, nero su bianco, i Ris in una tabella dove, oltre al Dna della vittima e dell'indagato, c'è una stringa di dati che potrebbe restituire informazioni genetiche, in linea materna, di un ceppo familiare di cui nulla si sa al momento.
