Vanessa: "Io e Greta torneremo in Siria", poi
la smentita. Farnesina: "Paese da evitare"

Vanessa: "Io e Greta torneremo in Siria", poi ​la smentita. Farnesina: "Paese da evitare"
ROMA - Vanessa Marzullo, una delle due giovani volontarie rapite in Siria dal Fronte Al Nusra e liberate il 15 gennaio, parla della sua disavventura e non nasconde l'amarezza per la reazione degli italiani al suo rientro: "Gli insulti passano. Il fango e le cattiverie me le sono tolte di dosso. Ho ripreso gli studi. Io e Vanessa Ramelli torneremo ad aiutare il popolo siriano", afferma in un'intervista a 'Repubblica'.





La 21enne ribadisce che non ha nulla di cui vergognarsi: "Siamo andate in Siria da volontarie con il progetto per il quale abbiamo lavorato per quasi tre anni: "Assistenza sanitaria Siria". E' dal 2012 che aiutiamo il popolo siriano massacrato da una dittatura tremenda - spiega - di fronte alla quale il mondo ha fatto e fa ancora niente".



"A chi ci ha detto che dovevamo partire con l'Onu, rispondo: ma di cosa stiamo parlando? Sia io sia Greta siamo iscritte alla Croce Rossa, sulla Siria diffondiamo notizie tramite blog, abbiamo portato avanti iniziative in Italia, a Bergamo, Milano, Varese. Poi con questo progetto abbiamo iniziato a portare gli aiuti direttamente là", continua.







GRETA «Nessuna intenzione di tornare in Siria»: lo dichiara, Greta Ramelli, a proposito di «quanto pubblicato dagli organi di stampa e rimbalza sul web e sui sociali network». «Mi corre l'obbligo di ribadire, come dissi appena tornata - afferma - che non ho alcuna intenzione di tornare in Siria e ho invece intenzione di intensificare le mie attività di volontariato in Italia».



PERICOLO SIRIA In merito alle polemiche in corso seguite alle dichiarazioni odierne attribuite a Vanessa Marzullo, l'Unità di Crisi della Farnesina ricorda che «sin dall'inizio della crisi ha ripetutamente invitato i connazionali a lasciare la Siria, Paese considerato da non visitare e dove elevatissimo è il rischio di rapimenti, attentati e violenze». «Analoghe indicazioni sono rivolte anche alle Organizzazioni non governative che intendano inviare loro operatori nel Paese per missioni umanitarie o di qualsiasi tipo», precisa la nota della Farnesina.



IL FRATELLO NEGA L'INTERVISTA «Vanessa non ha fatto nessuna intervista, anzi è stata proprio rifiutata a quel giornalista che poi ha pubblicato l'articolo, quindi ciò che è stato scritto o detto non è affatto vero. Smentiamo tutto». Sono le parole riportate su Facebook da Mario Marzullo, fratello di Vanessa, la cooperante rapita in Siria l'anno scorso e rilasciata dopo tre mesi di prigionia. Aggiunge il fratello della giovane nel post: «Il giornalista è la categoria dei lavoratori più vile e infame che ci sia».



Il riferimento è a un'intervista pubblicata oggi su La Repubblica, realizzata da Paolo Berizzi. «Come Vanessa sa bene - replica Berizzi a stretto giro - ho pubblicato quanto lei mi ha detto sabato scorso nel corso dell'intervista avvenuta nella trattoria del padre. Forse per suo padre e suo fratello il problema è l'intervista esclusiva concordata con un'altra testata?».



Anche Salvatore Marzullo, padre della ragazza, contattato al telefono, smentisce che la figlia abbia rilasciato l'intervista, «frutto invece di una ricostruzione degli eventi degli ultimi mesi», confermando che il giornalista è stato nel suo ristorante «parlando solo con me ma senza intervistare Vanessa».



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Ultimo aggiornamento: Martedì 24 Marzo 2015, 18:28
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