Trieste, sequestrato in porto
un tir con 800 armi da guerra

Trieste, sequestrato un tir con 800 armi da guerra

di Giulia Parini
ROMA - Un carico di circa 800 fucili a pompa, capaci di sparare tre colpi in mezzo secondo.
Sono arrivati in Italia, a bordo di autoarticolato con targa olandese condotto da un cittadino turco, sbarcato il 23 novembre al porto di Trieste. Il camion, contenente un tale arsenale, proveniva dalla Turchia ed era diretto in Germania, Olanda e Belgio.


I controlli, da parte della Guardia di finanza e dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli di Trieste, sono scattati durante un servizio al porto da cui è emersa la presenza di 781 fucili a pompa “Winchester SXP” da 12-51 cm, 66 fucili a pompa “Winchester SXP” da 12-41 cm e 15 calci per fucile.
Si tratta di armi destinate soprattutto alla caccia e non d’assalto. Dal valore complessivo di 500mila euro. Ma, in un periodo di forte allerta per eventuali attacchi terroristici, è stato inevitabile dare l'allarme per la presenza di un carico simile, diretto nel centro Europa dove la tensione è già alta.

Sono partiti ulteriori controlli dalle fiamme gialle e dall'antifrode: il carico è stato sequestrato ed è stato denunciato il rappresentante legale dell’azienda turca produttrice dei fucili di grosso calibro. «In questo periodo – ha commentato il responsabile del servizio antifrode dell'ufficio delle dogane di Trieste, Nicola Palladino - lavoriamo con la maggiore precisione possibile sul quel che passa dal porto, che registra 250 mila transiti annui da e per la Turchia». Un'attenzione particolare quindi, da parte dei militari, anche in vista della provenienza e della destinazione di tante armi.

L’autista alla guida del tir, in realtà, non ha violato la normativa della dogana ma non aveva le licenze per poter trasportare i fucili. Mancava infatti l'autorizzazione alle Autorità di pubblica sicurezza per il trasporto. Da qui è partito il sequestro. Il tir inoltre è stato sottoposto ad analisi scanner per scongiurare la presenza di altre armi nascoste.

«Finora - ha sottolineato il ministro dell’Interno Angelino Alfano - si tratta di un sequestro amministrativo. È chiaro che in queste ore nei luoghi istituzionalmente preposti si stanno facendo tutti gli approfondimenti». Il ministro ha anche annunciato l’espulsione di un marocchino sospetto.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 27 Novembre 2015, 07:34