Sorpreso al cellulare mentre guidi?
Niente multa se la telefonata è urgente

Al cellulare mentre guidi? ​Niente multa se la telefonata è urgente
La sentenza che cambia le regole. L'automobilista sorpreso a parlare al cellulare mentre è alla guida può evitare la sanzione, se dimostra che la telefonata a cui ha risposto è tanto urgente da potersi ravvisare lo stato di necessità previsto dalla legge n. 689/81.



Lo ha stabilito il Giudice di Pace di Perugia, sezione civile, riferisce Studio Castaldi, con la sentenza n. 507/14 originata dal ricorso di una donna, sanzionata dalle forze dell'ordine (come da disposizioni del codice della strada) per essere stata trovata impegnata in una conversazione telefonica mentre era alla guida della sua autovettura.



Tuttavia, nel suo ricorso, l'automobilista chiede di potersi appellare all'art. 4 della legge 689/81, a norma del quale "Non risponde delle violazioni amministrative chi ha commesso il fatto nell'adempimento di un dovere o nell'esercizio di una facoltà legittima ovvero in stato di necessità o di legittima difesa". Più precisamente, la donna richiama lo stato di necessità, in quanto la telefonata a cui avrebbe risposto era urgente e proveniva dalla casa di riposo in cui era ricoverata la nonna, le cui condizioni di salute erano rapidamente peggiorate. Ciò appare confermato anche dal certificato di morte prodotto in giudizio, che documenta l'avvenuto decesso dell'anziana subito dopo.



In ogni caso, se si viene sorpresi al volante mentre si sta parlando al cellulare non basta affermare l'urgenza della telefonata, ma questa va documentata e "circostanziata", come dice all'Adnkronos l'istruttore della Polizia locale di Roma, Alessandra Sciarpelletti: "Non basta affermare di avere avuto un'urgenza ma va circostanziata, altrimenti lo farebbe chiunque, poi è il giudice a stabilire se, come in questo caso, il decesso è una scriminante. Anche un medico che va a fare una visita, e passa ad esempio in una corsia preferenziale per fare prima, e poi dice di avere avuto un'urgenza ma il giudice stabilisce che avrebbe potuto transitare in un'altra strada aperta a tutti, quest'ultimo può rifiutare il ricorso. E' capitato. Va sempre contestualizzato al singolo caso. Non basta dire 'ero alla guida e la telefonata era urgente.'"



"In questo caso è stato invocato lo stato di necessità, ma esistono gli auricolari e il vivavoce - aggiungeGiordano Biserni, presidente dell'Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale (Asaps) - Non solo, mapoteva anche fermarsi. Decideranno i giudici, ma per me in Italia si cerca sempre più di demandare al sistema della regole".



Lo stato di necessità idoneo ad escludere la responsabilità è dunque ravvisabile nel caso di specie, poiché sono contemplati tutti gli elementi richiesti dalla costante giurisprudenza di legittimità e dalla legge. Non solo la situazione di pericolo imminente, ma anche del danno grave alla persona che rende necessaria un'azione lesiva al fine di mettere in sicurezza sé stessi o altri. "Se si rischia di morire è ovvio - sottolinea Sciarpelletti - però ci sono vari gradi di urgenza e necessità, che il giudice valuta caso per caso". L'inevitabilità del pericolo nella situazione in esame, rende legittima la caducazione dell'infrazione amministrativa.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 2 Novembre 2015, 08:41
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