Allarme smog, in Europa nessuno
muore come in Italia

Allarme smog, in Europa nessuno muore come in Italia

di Alessandra Severini
ROMA- L'Italia registra il triste primato di paese dell'Unione europea con il maggior numero di morti premature dovute allo smog. I dati vengono dall'Agenzia europea dell'ambiente e si riferiscono al 2012, quando nel nostro Paese sarebbero stati 59.500 i decessi prematuri attribuibili al particolato fine (Pm 2.5), 3.300 all'ozono (O3) e 21.600 al biossido di azoto (NO2). In tutto, oltre 84 mila morti dovute a cause legate all'inquinamento atmosferico.


Il totale complessivo nei paesi dell'Unione europea è di 491 mila decessi. Anche a livello europeo, le maggiori indiziate sono le micropolveri sottili, che hanno provocato 403 mila vittime nei 28 Paesi Ue e 432 mila in tutti e 40 gli Stati europei considerati dallo studio.
L'impatto stimato dell'esposizione al biossido di azoto e all'ozono invece è di circa 72 mila e 16 mila vittime precoci nei 28 Paesi Ue e di 75 mila e 17 mila per 40 Paesi europei.

La situazione più grave in Italia si registra nella Pianura padana, dove si concentrano altissimi livelli di polveri sottili. Città come Brescia, Monza, Milano e Torino oltrepassano il limite fissato a livello europeo di una concentrazione media annua di 25 microgrammi per metro cubo d'aria. Venezia ci si avvicina ma non la supera.

Se si considera però la soglia ben più bassa raccomandata dall'Organizzazione mondiale della sanità, pari a 10 microgrammi per metro cubo, la situazione italiana diventa ancora più preoccupante: Roma, Firenze, Napoli, Bologna e perfino Cagliari la superano.

Come fa notare l'Agenzia europea, lo smog ha anche pesanti ricadute economiche in termini di costi ospedalieri, perdita di giornate di lavoro, problemi di salute, danni agli edifici e ai raccolti. I più colpiti sarebbero anziani e bambini che, a causa dell'inquinamento vedono crescere i casi di asma, allergie, problemi cardiaci e respiratori. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin prova a smontare l'allarme: «Sono dati che vanno presi molto con le pinze non vorrei che fosse una notizia come quella della carne dell'Oms». È possibile però che il ministro chieda una verifica all'Istituto superiore di sanità.
Ultimo aggiornamento: Martedì 1 Dicembre 2015, 14:22
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