Sarah Scazzi, parte il processo d'appello.
I legali di Sabrina: "È stato zio Michele" -Foto

Sarah Scazzi, parte il processo d'appello a Taranto. I legali di Sabrina: "È stato zio Michele"
TARANTO - Nell'aula della Corte d'Appello di Taranto riparte il processo di secondo grado per l'omicidio di Sarah Scazzi, la quindicenne di Avetrana uccisa il 26 agosto del 2010. In aula davanti alla presidente della Corte di Appello, Rosa Patrizia Sinisi, ci sono in una 'gabbià a vetro le due principali imputate Sabrina Misseri e la madre Cosima Serrano, condannate il 20 aprile del 2013 all'ergastolo. L'accusa viene sostenuta dal sostituto procuratore generale Antonella Montanaro. Tra i banchi c'è anche la madre della vittima, Concetta Serrano Scazzi. Tra i banchi anche Michele Misseri, zio della vittima e rispettivamente padre e marito delle due principali imputate, condannato in primo grado a otto anni per soppressione di cadavere.



Aggiornamento il 21. La Corte d'Assise d'Appello di Taranto, dinanzi alla quale è iniziato oggi il processo di secondo grado per l'omicidio di Sarah Scazzi, dopo una breve camera di consiglio ha aggiornato lo stesso processo al 21 novembre prossimo. In quella sede la Corte scioglierà la riserva sulle numerose richieste avanzate dal collegio difensivo, tra cui quella di un nuovo esame in aula di Michele Misseri, e dalla procura Generale, che ha chiesto la sospensione dei termini di custodia cautelare per Sabrina Misseri e Cosima Serrano, condannate all'ergastolo in primo grado per l'uccisione di Sarah.







Legale Sabrina: "L'assassino è Misseri". rcostanze che Misseri ha ribadito in più occasioni mimando anche le fasi dell'omicidio in interviste televisive e scrivendo lettere: lo ha detto l'avv. Franco Coppi, uno dei difensori di Sabrina Misseri, spiegando i motivi delle richieste difensive (tra cui un nuovo esame di Michele Misseri) alla Corte di assise di appello di Taranto, dinanzi alla quale è iniziato oggi il processo di secondo grado per il delitto di Avetrana (Taranto). Coppi ha inoltre chiesto alla Corte di acquisire la trascrizione del contenuto di una telefonata tra Sabrina e il padre del 6 ottobre 2010, quando Michele Misseri confessò il delitto; di sentire in aula il titolare di un pub di Avetrana dove, secondo l'accusa, la sera prima del delitto ci sarebbe stato un litigio tra Sabrina e Sarah; infine di acquisire i tre pronunciamenti della Cassazione su ricorsi dei difensori. In proposito, Coppi ha sostenuto che la Corte di assise di Taranto, in primo grado, ha acquisito solo la sentenza che ha dichiarato inammissibile uno dei ricorsi, mentre in altre due occasioni la Suprema Corte avrebbe indicato la insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza a carico di Sabrina Misseri.



La famiglia. «Continua la recita del trasformista», e ancora «disgustati di vedere o sentire eventualmente Michele Misseri fare le sue sceneggiate»: così gli avvocati Walter Biscotti e Nicodemo Gentile, legali della famiglia di Sarah Scazzi, hanno replicato in aula alle richieste dei difensori di alcuni imputati di interrogare nuovamente Michele Misseri dinanzi alla Corte di assise di appello di Taranto, dove oggi è iniziato il processo di secondo grado per il delitto di Avetrana. Biscotti ha ricordato che nell'inchiesta ci sono due momenti di «straordinaria intensità» che coinvolgono Michele Misseri. Il primo «sono i momenti di silenzio che precedono l'indicazione del luogo in cui ha gettato il corpo di Sarah, quando si libera da un peso» (6 ottobre 2010); il secondo, durante l'incidente probatorio del 19 novembre 2010, quando Misseri dice «ognuno deve assumersi le responsabilità». La Corte di assise di appello è ora riunita in camera di consiglio per decidere sulle richieste avanzate dal collegio difensivo e dalla Procura generale.



"Misseri continua a recitare". Opponendosi alla richiesta di ascoltare nuovamente Michele Misseri in Corte di appello a Taranto dove stamane è iniziato il processo per l'omicidio di Sarah Scazzi, l'avvocato Nicodemo Gentile, uno dei legali della famiglia della vittima, intervenendo in aula ha detto che il contadino di Avetrana, «continua a recitare». Il legale si èopposto anche alla perizia psichiatrica. «Dica la verità», ha aggiunto.



Nuovi esami per Misseri. Tra i motivi di appello dei legali degli otto imputati al processo di secondo grado per l'omicidio di Sarah Scazzi, iniziato oggi a Taranto, letti dalla presidente della Corte di assise di appello, Rosa Patrizia Sinisi (a latere Susanna De Felice), c'è anche la richiesta della parziale rinnovazione dell'istruttoria dibattimentale con un nuovo esame di Michele Misseri. L'agricoltore di Avetrana (Taranto), dopo essersi inizialmente accusato del delitto facendo ritrovare i resti di Sarah, chiamò in correità la figlia Sabrina, accusandola del delitto, per poi nuovamente addossarsi tutta la responsabilità del delitto e della soppressione del cadavere a partire dalla fine del 2010. Nei confronti di Michele Misseri, per questi motivi, è stato aperto dalla Procura di Taranto un procedimento per il reato di autocalunnia. Il sostituto procuratore generale Antonella Montanaro ha chiesto invece la sospensione dei termini di custodia cautelare per Sabrina Misseri e Cosima Serrano, detenute nel carcere di Taranto, vista la «particolare complessità» del processo e nell'eventualità di un rinnovo parziale dell'istruttoria dibattimentale. Nei motivi di appello la difesa di Sabrina chiede inoltre la inutilizzabilità delle dichiarazioni rese dall'imputata nel settembre 2010, quando era ancora persona informata sui fatti; e ancora si impugnano una serie di ordinanze emesse dalla Corte di Assise di Taranto e si chiede l'acquisizione di una conversazione intercorsa tra Michele Misseri e la figlia e le dichiarazioni rese dall'agricoltore in una intervista televisiva.
Ultimo aggiornamento: Sabato 15 Novembre 2014, 09:11
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