Le squillo costrette ad aprire la partita IVA.
"Devono pagare le tasse". Rivolta a Rimini
Ad oggi sono almeno quattro i casi, emersi durante i controlli fiscali, in cui le lucciole sono state "costrette" ad aprire la partita Iva e di conseguenza a pagare tasse e contributi sulle prestazioni effettuate. E scoppia la bufera, con l'annuncio di ricorsi in arrivo.
La professione più antica del mondo, come viene definita la prostituzione, è dunque un'attività lavorativa autonoma. E quindi va tassata. Secono gli ispettori dell'Agenzia delle Entrate la prostituzione va tassata, soprattutto perché ci si trova di fronte a donne con conti in banca considerevoli. E di fronte ad una cospicua richiesta di denaro da versare all'erario, le prostitute sono pronte alla battaglia.
Ultimo aggiornamento: Martedì 5 Maggio 2015, 15:29
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