Il piccolo Emilio è malato di cuore, il dramma
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Emilio è malato di cuore, il dramma del papà a Pomeriggio Cinque

di Bianca Francavilla
LATINA - Sarà davvero la volta buona? Questo quello che io giornalista e il signor Renato Maffia ci siamo domandati prima di andare in onda da casa mia nella trasmissione Pomeriggio Cinque.







Il caso del piccolo Emilio, infatti, sembra ancora essere bloccato per colpa della burocrazia italiana. A rimetterci la salute – o forse la vita – del bambino con gravi problemi di cuore che ha bisogno di tornare in Italia per essere sottoposto a cure mediche gratuite.



Nelle Filippine, infatti, queste sono a pagamento e il signor Renato non può certo permettersi di pagarle. Mangia alla Caritas e dorme dove trova fortuna a volte in un box, a volte appoggiato nello studio dove lavora. Durante tutta la giornata va in giro tra giornali, avvocati, uffici comunali e forze dell’ordine per provare a risolvere il complicato caso. I pochi soldi che guadagna – circa 600 euro – li spedisce a Manila.



Nessuno però, si è ancora assunto la responsabilità di trascrivere il certificato di paternità al signor Renato Maffia per potergli permettere di entrare in Italia ed essere sottoposto alle quotidiane cure di cui ha bisogno.



Inizialmente il Comune di Latina, dove risiede Renato, è stato messo in mora perché ha negato la trascrizione del certificato senza spiegare per quale normativa. Nei giorni scorsi ha consegnato al legale un nuovo documento specificando che non può assumersi la responsabilità di trascrivere il certificato di paternità per il diritto familiare filippino. Tramite questo il legale potrà procedere tramite volontaria giurisdizione che dovrebbe accelerare i tempi di risoluzione del caso. Ma, in attesa che il signor Renato sarà chiamato davanti ad un giudice che si assumerà la responsabilità di decidere l’epilogo della vicenda, le condizioni del piccolo Emilio si aggravano.



Negli ultimi giorni ha contratto una bronchite che, nelle sue condizioni di salute, potrebbe anche essere letale.
Io e tutte le persone che come me hanno preso a cuore il caso ci chiediamo: se dovesse succedere qualcosa al signor Renato quante persone che continuano a rimbalzare pezzi di carta da un ufficio ad un altro lo porteranno sulla coscienza?

Ultimo aggiornamento: Lunedì 23 Novembre 2015, 20:01
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