Due profughi affetti da scabbia:
l'Ulss attiva la procedura sanitaria

Due profughi affetti da scabbia: l'Ulss attiva la procedura sanitaria
VENEZIA - Due giovani profughi di origine africana, ospiti di un centro di accoglienza a Vittorio Veneto, sono risultati affetti da scabbia, malattia parassitaria della cute causata dall'omonimo acaro. Lo segnala l'Ulss 7 che ha attivato per i due stranieri il trattamento dermatologico raccomandato, generalmente in grado di eliminare la parassitosi in un breve arco di tempo. I due casi di scabbia diagnosticati tra i profughi accolti a Vittorio Veneto, sottolinea l'Ulss 7, non comportano nessun problema di sanità pubblica per la popolazione.



«A fronte dei due casi di scabbia registrati nel Trevigiano, ho dato incarico al direttore generale della sanità di alzare ulteriormente lo stato di allerta negli ospedali e nei presidi di salute pubblica del Veneto. E mi chiedo se gli ipocriti che danno del razzista agli altri in nome di un buonismo che non ha rispetto della dignità dei profughi e degli extracomunitari che vorrebbero difendere, non sia il caso che incomincino a ricredersi». È il commento del presidente del Veneto, Luca Zaia, all'annuncio dell'Ulss 7 sulla scoperta di due casi di scabbia su due nordafricani ospitati in un centro accoglienza.



«Io credo che un presidente degno di questo nome, cui la Costituzione demanda il compito di salvaguardare la salute dei veneti - riprende Zaia - abbia l'obbligo di tutelare la salute pubblica e di preoccuparsi prioritariamente delle famiglie, delle scuole, dei luoghi di lavoro e di socialità. Tbc, scabbia, il rischio di Ebola che nessuno deve sottovalutare: nessuno vuole fare demagogia o approfittarsi di allarmi per seminare panico, tuttavia a fronte di malattie e ceppi virali batterici che credevamo definitivamente sconfitti si ha l'obbligo di alzare le difese e la prevenzione».

Ultimo aggiornamento: Martedì 12 Agosto 2014, 21:57