"Eri una trans, non sei una donna vera":
picchiata e insultata dopo la discoteca

"Eri una trans, non sei una donna vera": ​picchiata e insultata dopo la discoteca

di Marco Pasqua
VIAREGGIO - Picchiata e insultata perché «non era una donna vera», perché nata in un corpo diverso da quello raccontato per molti anni dai suoi documenti.



Vittima di un'aggressione transfobica davanti alla discoteca nella quale aveva conosciuto un ragazzo. Che, una volta venuto a conoscenza della sua condizione passata, l'ha aggredita e chiamata «frocio di merda».



La vittima si chiama Laura, ha 55 anni ed è originaria di Viareggio. Nei giorni scorsi, ha pubblicato su Facebook le immagini del suo volto tumefatto, raccogliendo centinaia di messaggi di solidarietà. Una storia, la sua, che non può prescindere dal lungo e difficile percorso verso il cambiamento definitivo di sesso, avvenuto nel 1998 a Londra. Oggi Laura è una donna a tutti gli effetti, anche per lo Stato italiano.



L'aggressione è avvenuta la scorsa settimana, a Calcinaia, in provincia di Pisa, in un locale, spiega Laura, «che proprio il martedì è frequentato da transessuali» e dove «non era mai accaduto nulla di simile». Quella sera, Laura conosce un ragazzo. Si piacciono e si baciano. Qualcuno degli amici del giovane, però, viene a sapere del passato di Laura. Non è un mistero, Laura è conosciuta, scrive libri. «Il ragazzo si allontana e raggiunge gli amici, salvo poi tornare da me e chiedermi di uscire dalla discoteca», racconta la donna. Una volta fuori dal locale, i pugni e i calci. Complice, forse, lo stato di alterazione psicofisica provocato, probabilmente, dalle droghe.



«In mezzo al parcheggio, arrivati vicino ad una siepe ha cominciato a prendermi a pugni e calci – racconta Laura - infierendo e insultandomi: 'sei un frocio di merda'. Poi mi getta a terra, mi blocca con mani le mie braccia e con il ginocchio la testa, e poi prende la borsa e scappa via». Una reazione, dice oggi la donna, che è inequivocabilmente scaturita dall'aver «baciato una donna che non è nata tale».



«Ma è una cosa che non mi saprò mai spiegare – aggiunge - Vado spesso in discoteca, vedo spesso persone nella mia condizione che si baciano con ragazzi. Anche a me succede, ma chi poteva immaginare quella sera di conoscere uno fuori di testa, un pazzo o probabilmente come ripeto, drogato?». Ma non ci sono solo le ferite sul volto, a fare male (al pronto soccorso di Pisa sono state giudicate guaribili in dieci giorni): «Quello che fa più male al cuore è sempre la stessa cosa: il non sentirsi accettata, e peggio ancora, perseguitata. Quanta tristezza ho nel cuore».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 7 Novembre 2014, 09:22